News  ·  29 | 07 | 2020

Ecco le giurie di The Films After Tomorrow

Da Kelly Reitchardt a Nadav Lapid, questi i nomi che dovranno giudicare i film sospesi di Locarno 2020

Sono sei, rappresentano le anime del cinema e sono pronte e pronti per valutare i 20 progetti di The Films After Tomorrow, assegnando i due Pardi 2020. Ecco le giurie della selezione dedicata ai film sospesi di Locarno 2020.

Selezione internazionale

I tre membri della giuria che valuterà i 10 progetti internazionali di The Films After Tomorrow – e che assegnerà il Pardo 2020 (70’000 CHF), il premio Campari (50’000 CHF) e il premio Swatch (30’000 CHF) – sono Kelly Reichardt,  figura prominente del rinnovo del cinema d’autore statunitense,  che nel suo percorso ha saputo rileggere con estrema originalità i i generi della narrativa americana, come in Night Moves (2013) e Certain Women (2016);  Nadav Lapid, sceneggiatore e cineasta israeliano, che nel 2019 con Synonymes ha conquistato l’Orso d’oro alla Berlinale, imponendosi come uno degli autori più dirompenti dell’attuale panorama cinematografico; e Lemohang Jeremiah Mosese, sceneggiatore, regista e direttore della fotografia del Lesotho, che nei suoi film più recenti, come il documentario Mother, I Am Suffocating. This Is My Last Film About You (2019) o This Is Not a Burial, It's a Resurrection (2019, premiato con il World Cinema Dramatic Special Jury Award for Visionary Filmmaking al Sundance) si è rivelato una delle voci più originali e mozzafiato apparse negli ultimi anni della cinematografia mondiale. 

Selezione svizzera

La giuria della selezione svizzera che assegnerà il Pardo 2020 al miglior progetto nazionale (70'000 CHF) e il premio SSR SRG (100'000 CHF sotto forma di campagna promozionale televisiva), è invece composta da Alina Marazzi, regista italiana naturalizzata svizzera, autrice tra gli altri di Unora sola ti vorrei – menzione speciale della giuria del Locarno Film Festival nel 2002 – considerato una delle pietre miliari del documentario contemporaneo; Matías Piñeiro, regista, scrittore e performer argentino, che a Locarno ha presentato Todos mienten (2009), La princesa de Francia (2014) e Hermia & Helena (2016); e Mohsen Makhmalbaf, regista, produttore, montatore, sceneggiatore e attivista, riconosciuto come uno dei maestri del cinema iraniano grazie a opere come Sokut (Il silenzio, 1998), Safar-e Qandehar (Viaggio a Kandahar, 2001) e Shaere zobale-ha (Viaggio in India, 2006). Il suo Noon-O-Goldoon (A Moment of Innocence) – Menzione speciale a Locarno nel 1996 – è tra i film che compongono la selezione di “Un viaggio nella storia del Festival”.

Sostieni ora il Locarno Film Festival con una donazione