News  ·  07 | 08 | 2018

Chi trova un nemico, trova un tesoro

Un nemico che ti vuole bene - Piazza Grande

Bari-Gstaad, sola andata. O quasi. Un nemico che ti vuole bene è un’interessante coproduzione italo-svizzera che vede alla regia Denis Rabaglia. Uno che la stessa strada, anche geografica, l’aveva già percorsa in Azzurro, con Paolo Villaggio, che qui a Locarno si fece applaudire, e che con Marcello Marcello si fermò a Ventotene, ma non prima di aver scoperto Elena Cucci, tra le protagoniste dell’ultimo film di Gabriele Muccino A casa tutti bene.

Capace di tirar fuori dalle grandi icone personaggi complessi e diversi dall’archetipo che ormai incarnano, Rabaglia disegna su Diego Abatantuono un nobile perdente, un astrofisico che in famiglia, all’Università, persino nel confronto con il suo passato paga la sua correttezza, la sua capacità di capire l’altro senza mai riceverne nulla in cambio. Finché non troverà sulla sua strada, letteralmente, un sicario (Antonio Folletto). Gli salverà la vita, estraendogli un proiettile e cucendogli una ferita quasi letale, e il killer deciderà di sdebitarsi. Al prezzo della vita. Non la sua però, ma del suo peggior nemico. Diventa, Un nemico che ti vuole bene, un’indagine su cittadini al di sopra di ogni sospetto, protagonista compreso. Con il sapore agrodolce della commedia all’italiana quei ricchi miserabili – rettori, mogli borghesi, assistenti cinici, madri ingombranti (un’ottima Sandra Milo), figli sbandati, fratelli serpenti – vengono passati in rassegna, nelle loro menzogne e nelle loro meschinità. E Enzo Stefanelli (Abatantuono) capisce che semplicemente vive accerchiato e che lui stesso, per aver permesso loro di averlo reso una vittima, è il peggior nemico di se stesso. La sceneggiatura si muove lieve e arguta in una storia che inchioda l’alta borghesia alle sue responsabilità. Ci riesce anche grazie a un ottimo Antonio Folletto, bad boy che nel suo ruolo matrioska – in questo film nulla è come sembra, o forse sì – si diverte a imitare i cattivi fascinosi del cinema americano, con aforismi a effetto e una forte espressività, per poi concedersi quando meno te l’aspetti scene profonde e malinconiche. Chi trova un nemico, trova un tesoro.

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