News  ·  11 | 06 | 2019

La prima e l'ultima notte

L’esordiente Elkann e il maestro Kurosawa per l’apertura e la chiusura di Locarno72

Iniziare con un esordio e finire con una certezza. Gli undici giorni di Locarno72 si apriranno e chiuderanno così, con un immaginario giro del mondo dall’Italia al Giappone, sulle orme appena accennate di Ginevra Elkann e nel solco inconfondibile di Kiyoshi Kurosawa. Magari per cominciare, la notte del 7 agosto, e Tabi no Owari Sekai no Hajimari per finire, con le stelle del 17 agosto.

I primi passi sul tappeto rosso, i primi ospiti della Piazza Grande saranno Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio, accompagnati di fronte agli ottomila da Ginevra Elkann. Loro i volti e lei la firma di Magari, opera prima della regista italiana che forte di una recente ma già forte esperienza da produttrice ha deciso di muovere il passo verso la macchina da presa. Il film italo-francese racconterà alla Piazza una storia di famiglia italiana, di inizio anni ’90: tre fratelli, un divorzio, un’infanzia. Insieme a Rohrwacher e Scamarcio Elkann ha voluto sul set anche Céline Sallette, Brett Gelman, Milo Roussel, Ettore Giustiniani, Oro De Commarque e Benjamin Baroche, per un cast affollato e eterogeneo. Autrice del cortometraggio Vado a Messa (2005), selezionato alla 62° Mostra del Cinema di Venezia, Ginevra Elkann ha poi impegnato i suoi anni cinematografici nella Asmara Films, producendo pellicole amate dal pubblico e dalla critica come Land (2018) di Babak Jalali, White Shadow (2013) di Noaz Deshe e Cloro (2015) di Lamberto Sanfelice. Inoltre ha distribuito con Good Films Anime Nere (2014) di Francesco Munzi e Non essere cattivo (2015) di Claudio Caligari.

Dieci notti dopo Magari, la sera del 17 agosto, Locarno72 spegnerà i riflettori con una chiusura d’oriente. Protagonista dell’ultima notte sarà un gigante del cinema giapponese contemporaneo, Kiyoshi Kurosawa, che porterà davanti alle migliaia di seggiole giallonere della Piazza la sua ultima avventura, Tabi no Owari Sekai no Hajimari (To the Ends of the Earth). Il Maestro del thriller del Sol levante racconterà tra sogno e burlesco il viaggio di Yoko, presentatrice tv che cerca di catturare con la sua troupe, lungo la Via della Seta, un pesce mitologico. Fuor di sceneggiatura il film racconta invece il ritorno di Kurosawa a Atsuko Maeda (Yoko), cantante j-pop che aveva già diretto in Sebunsu kôdo (Seventh Code, 2013) e Sanpo suru shinryakusha (Before We Vanish, 2017). Indimenticabili, scivolando indietro negli anni, i più grandi successi di Kurosawa Cure (1997), Kairo (2001), Shokuzai (Penance, 2012) e Kishibe no tabi (Journey to the Shore, 2015), presentato a Cannes come Before We Vanish, nel 2017. Per Kurosawa quello di questa estate sarà un ritorno; il cineasta giapponese infatti fu a Locarno nel 2013, protagonista del Concorso internazionale con Kanzen naru kubinagaryû no hi  (Real, 2013).

Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival: «Da un promettente primo film di una giovane regista europea (tra Francia, Italia e Inghilterra), all'ultimo film del più importante regista giapponese oggi in attività; il Locarno Film Festival traccia così la sua traiettoria distintiva tra l'apertura e la chiusura del Festival: quella di scoprire i talenti di domani e accompagnare gli autori affermati nelle loro ricerche o esperienze più inaspettate».

Magari e Tabi no Owari Sekai no Hajimari sono dunque i primi due film del programma della Piazza Grande che il pubblico degli ottomila sarà chiamato a giudicare per assegnare il Prix du public UBS, a cui si affiancherà il Variety Piazza Grande Award, assegnato da alcuni critici della rivista presenti a Locarno.

 

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