News  ·  18 | 10 | 2019

Nel sogno di Hamza

Le prime volte del Pakistan, da Locarno a Busan

Ben fatto Hamza! Ha conquistato Locarno una prima volta, poi una seconda, e ora su di lui ha acceso un riflettore il Busan International Film Festival, uno dei più importanti festival cinematografici asiatici.

Di Hamza Bangash, giovane regista pakistano-canadese, ce ne eravamo accorti già nel 2018, quando Open Doors accolse il suo Dia, un cortometraggio che nelle giornate di Locarno71 non mancò di rapire lo sguardo di colleghi e spettatori. Tanto che un anno più tardi, la scorsa estate, Hamza è tornato, appena dodici mesi più tardi, di nuovo dal Pakistan, selezionato per partecipare alla Locarno Filmmakers Academy di Locarno72. Con un'idea in testa: riproporre Dia e raccontare come avrebbe voluto farlo evolvere in un lungometraggio, Mariam. E così è stato. Dia è diventato Mariam, il lungo che Hamza ha in testa, su carta e che presto diventerà immagini. Al Busan International Film Festival Hamza Bangash ha vinto infatti il Primo Premio assegnato dalla Asian Film Academy and Motion Picture Association, l'Award for Excellence che gli permetterà di volare in California, a Los Angelese, e presentare ai produttori statunitensi il suo progetto, destinato a diventare il suo primo lungometraggio nel corso del 2021, prodotto da Mina Husan e Anam Abbas, anche lei già ospite di Open Doors nel 2017 con la produzione Barzakh: Between Heaven and Hell. Tre anni più tardi insomma Dia diventerà un horror/thriller sugli incubi di una donna pakistana che diventano realtà. Gli incubi di un sogno nato qui. Ben fatto Hamza!

 

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