News  ·  07 | 08 | 2019

Alba Rohrwacher: "Ginevra e Benedetta mi hanno conquistata"

Piazza Grande - Magari

Qual è la molla che ti ha spinta ad accettare il film di Ginevra? E quale la principale sfida interpretativa che hai affrontato in Magari?

Conosco Ginevra da tanti anni e da tempo mi parlava del film e delle ispirazioni visive che aveva. Quando mi ha fatto leggere la sceneggiatura l'ho trovata bellissima. L'ho letta senza sapere che mi avrebbe proposto di interpretare Benedetta, la mia è stata una lettura libera e la storia del film mi ha conquistata subito. Ero felice per lei, così quando mi ha proposto di impersonare Benedetta mi ha spiazzata, emozionata. Non ho pensato a questo ruolo come ad una sfida, ero solo felice di poter condividere con lei, da vicino, questa esperienza, felice di entrare nel suo immaginario e di costruire insieme il personaggio.

Cambia qualcosa nel tuo approccio a un film quando lavori con autori di fama o con registi all’opera prima?

Avevo grande stima di Ginevra e mi sono fidata di lei istintivamente. Non aveva mai girato un film, è vero, ma mi era molto chiara la sua idea di cinema, mi affascinava il suo immaginario. Così l'ho seguita in questo viaggio come se fosse una condottiera con tanta esperienza alle spalle e ho scoperto una regista dotata di una grande delicatezza e di una assoluta fermezza. 

Una delle tue doti è il lavoro meticoloso con cui ti appropri del personaggio, dal linguaggio del corpo a quello della parola. A quali passaggi di questo percorso rinunceresti mai?

Non saprei dire, di certo ci sono visioni di cinema che sento affini e alle quali mi auguro di contribuire. L'equilibrio tra quello che un attore porta e quello a cui è portato è delicato e varia da progetto a progetto, da sguardo a sguardo. Con Ginevra ho sentito una grande affinità d'animo, una fiducia reciproca e la gioia di lavorare insieme. È stato coinvolgente. La verità in cui eravamo immersi mi ha sorpresa e disarmata. Non dimenticherò mai le settimane passate a Sabaudia con Ginevra, i legami sinceri che si sono creati con Oro, Milo ed Ettore, la felicità semplice del lavoro. Lei ha saputo creare un mondo, noi l'abbiamo abitato con entusiasmo.

Tua sorella Alice, Laura Bispuri, Valeria Golino e ora Ginevra Elkann. Per un’attrice essere diretta da uno sguardo femminile può aumentare il grado di complicità? 

Credo nelle persone e nella diversità tra le persone. Non riesco a generalizzare e catalogare, a creare gruppi di appartenenza che per genere si somiglino. Così negli sguardi femminili che ho incontrato trovo una diversità profonda, entusiasmante. Un modo sempre singolare di essere donne.

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