News  ·  08 | 08 | 2019

Wir Eltern - Sono affari di famiglia

Fuori Concorso

C’è qualcosa di inquietante e geniale nel rendere fertile la propria crisi familiare, nell’usare il grande schermo come riunione di famiglia e analisi collettiva. Di solito, in questi casi, il film è sublimazione, metafora, al massimo abile rapina di un pezzo di (auto)biografia. Eric Bergkraut e Ruth Schweikert, invece, in Wir Eltern la mettono in scena. Lui come regista e protagonista, insieme ai figli, lei come regista e sceneggiatrice, rompono il linguaggio del proprio nucleo affettivo e di un certo cinema intimista e di riflessione per sovvertire i codici dell’uno e dell’altro. Sapere che un’opera di finzione così ben scritta e girata è in realtà una dolorosa lacerazione del tessuto emotivo individuale e collettivo di una famiglia, peraltro in essere, è qualcosa di spiazzante e a tratti sconvolgente per la verità che comunica. Sentimentale, ma anche creativa.
L’incomprensione generazionale, tema costante della Storia e delle storie personali di ognuno di noi, oltre che della settima arte, qui trova in immagini e dialoghi accuratamente naturali una narrazione di sé rinnovata e vera; pur non rinunciando agli archetipi del genere (il viaggio, la lite domestica tra ironia e rancore, il gioco dei ruoli dei vari componenti, l’uso della musica, un ritmo da thriller casalingo, la fuga romantica) insegue una sua verità. Tanto che senti addosso, sempre di più, l’aderenza tra realtà e finzione, pur se in scrittura si cerca di spezzarla con l’inserimento di voci esterne, competenti (esperti seduti a tavola, in cucina o al bagno, a spiegarci scientificamente ciò che accade), a voler simulare un distacco, una terzietà rispetto alla storia raccontata. Esperimento affascinante e straniante, Wir Eltern: un oggetto unico, grazie alla sua ironia disincantata e surreale, nel cinema conforme e conformista di questi anni.

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