News  ·  15 | 08 | 2019

Un nido in Piazza Grande

Piazza Grande: Crazy Midnight - The Nest

Il nido può sembrare un luogo rassicurante, in cui si viene protetti da una madre, come un cucciolo, dai pericoli che arrivano dall’esterno. Ma il nido può essere anche una prigione di spine in cui rimanere inchiodati e immobili, sognando la linea d’ombra di un orizzonte impossibile da raggiungere. Samuel (Justin Alexander Korovkin) non è più un bambino, non gli bastano più le sonate al piano, le cene con una madre a dir poco protettiva, o al massimo il compleanno festeggiato con una famiglia allargata e un po’ lugubre. Quando arriva l’adolescenza, rappresentata dal sorriso sfrontato e gli occhi furbi di Denise (Ginevra Francesconi), Samuel sente la routine quotidiana come una serie di opprimenti divieti contro cui ribellarsi. Villa dei Laghi è il nome, reale, di una residenza in mezzo ai boschi poco fuori Torino voluta dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II. È in questo contesto idilliaco, che con il calare del sole può diventare inquietante, che il giovane pugliese Roberto De Feo ha ambientato la sua opera prima, The Nest (Il Nido), che arriva dopo alcuni corti horror molto apprezzati come Ice Scream (2009) e Child K (2014).

Samuel si muove in un Truman Show, un mondo parallelo creato dalla madre Elena (Francesca Cavallin). Un horror d’atmosfera, costruito con grande cura formale, che affronta molte tematiche: dall’abbandono della protezione materna al primo amore, dalla gelosia che diventa ossessione alla paura dell’altro. Un romanzo di formazione in cui la minaccia sembra provenire dall’interno delle mura di casa, per il quale De Feo riconosce di essersi ispirato allo Shyamalan di The Village (2004) o a The Others (2001) di Alejandro Amenábar.

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