News  ·  23 | 01 | 2020

La Retrospettiva 2020 è dedicata alla regista e attrice Kinuyo Tanaka

Tanaka è considerata “uno dei segreti meglio preservati” della storia del cinema giapponese

Annullata l’edizione fisica di Locarno73, il Festival rilancia con
Locarno 2020 – For the Future of Films.


Tutti i dettagli disponibili nelle nostre FAQs ufficiali

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Il primo volto di Locarno73 è quello di Kinuyo Tanaka, a cui la direzione artistica ha deciso di dedicare la Retrospettiva 2020, scegliendo per la prima volta una donna, attrice e regista. Non un volto noto, ma proprio per questo affascinante da raccontare al pubblico, confermando l'indole alle "altre vedute" e la necessità di scoperta del Festival.

Kinuyo Tanaka, nata all'inizio del ventesimo secolo (1909-1977), è stata volto dei più grandi maestri del cinema nipponico e mano di un nuovo cinema femminile. Attrice molto popolare, avendo iniziato a calcare i set da giovanissima, Tanaka ha raccontato sullo schermo l'evoluzione della società e in particolare della condizione femminile tra gli anni '20 e gli anni '70 del '900. Nome di punta della Shochiku – uno dei maggiori studi giapponesi il cui dipartimento Cinema festeggia proprio questo anno il centenario – ha lavorato con i più noti registi “modernisti” come Heinosuke Gosho, Yasujiro Ozu e Hiroshi Shimizu. Nel dopoguerra e negli anni cinquanta ha poi segnato con la sua indimenticabile presenza molte delle opere dei registi dell’età d’oro del cinema giapponese, da Keisuke Kinoshita a Mikio Naruse, da Kaneto Shindo a - di nuovo - Ozu. Indissolubile e potente il sodalizio con Kenji Mizoguchi, regista con cui ha lavorato in ben 15 film, fino al capolavoro Saikaku ichidai onna (The Life of Oharu) del 1952.

Parallelamente, e con una traccia altrettanto se non ancor più marcata, ecco la Tanaka regista. Con intrapendenza e indipendenza l'attrice giapponese si è dimostrata autrice nonché pioniera diventando la seconda donna del Paese a dirigere un film. In un percorso simile e contemporaneo a quello di Ida Lupino, attrice e regista a Hollywood, Tanaka ha voluto e saputo raccontare in un percorso lungo sei lungometraggi la condizione e il ruolo della donna nei cambiamenti sociali del Giappone moderno. Un percorso che fino ad oggi è rimasto in una delle zona d'ombra della sconfinata storia del cinema e su cui il Locarno Film Festival è felice e orgoglioso di accendere una luce. Per farlo la Retrospettiva presenterà la filmografia integrale di Tanaka regista e una selezione delle oltre 250 pellicole interpretate nel corso della carriera da attrice.

Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival: “È la prima volta in 73 anni che il Festival dedica la sua retrospettiva al lavoro di una regista. È indubbiamente un segno della straordinaria consapevolezza collettiva che si sta manifestando negli ultimi due anni – la questione della rappresentazione delle donne ha assunto ormai un valore economico e culturale – ma è soprattutto un'occasione per chiedersi perché un'opera così originale e appassionante come quella di Tanaka sia stata finora mostrata e studiata così poco. Sulla base dei sei film realizzati da Kinuyo Tanaka come regista, l'obiettivo è quello di approfondire l’esperienza di un altro sguardo, sia esso femminile, femminista o semplicemente personale”.

Roberto Turigliatto, curatore della Retrospettiva del Locarno Film Festival, ha così aggiunto: “Ricollegandosi alle Retrospettive consacrate al Giappone e ad Akira Kurosawa (1957), Yasujiro Ozu (1979), Mikio Naruse (1983), Keisuke Kinoshita (1986) e all’universo Manga (2009), il Locarno Film Festival torna a esplorare una delle cinematografie più ricche e affascinanti al mondo”.

La Retrospettiva è organizzata da Locarno Film Festival in collaborazione con Cinémathèque suisse, Japan Foundation, National Film Archive of Japan, Shochiku Co., Ltd. e TOHO Co., Ltd. Il progetto vede inoltre coinvolte prestigiose istituzioni svizzere e internazionali che assicureranno un lungo viaggio internazionale alla Retrospettiva, fino al 2021. Fra le istituzioni già confermate: Arsenal – Institut für Film und Videokunst, Cinémathèque française; Cinémathèque suisse; Cineteca Madrid; EYE Filmmuseum Amsterdam; Filmpodium Zurich; I Mille Occhi a Trieste; Film at Lincoln Center New York; the National Gallery of Art, Washington insieme alla Freer Gallery of Art e Arthur M. Sackler Gallery, Smithsonian's National Museum of Asian Art e Rex Berna.

 

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