News  ·  23 | 01 | 2020

Un manifesto di parole

Presentata l'immagine ufficiale di Locarno73

Annullata l’edizione fisica di Locarno73, il Festival rilancia con
Locarno 2020 – For the Future of Films.


Tutti i dettagli disponibili nelle nostre FAQs ufficiali

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Le parole sono tutto. Sono un'idea che diventa storia, che diventa film. Sono cinema. E sono pure un manifesto, quello di Locarno73. Un manifesto anche quest'anno ideato e costruito, lettera per lettera, dallo studio Jannuzzi Smith, che pensando alla nuova faccia del Locarno Film Festival ha deciso di affidarsi proprio a loro, le parole.

Parole come quelle raccontate sul palcoscenico di Piazza Grande in 72 anni di evento, quelle bisbigliate o urlate nelle migliaia di film sbocciati nelle estati locarnesi, quelle scritte su una sceneggiatura che poi diventa immagini. Quelle che celebrano un'incontro, animano una discussione o celebrano uno scambio. Come ogni anno, qui.

Parole che sono titoli, nomi, cognomi, filmografie, palmarès, autografi. Parole che possono essere un punto di riferimento, una certezza. Tanto che a volte ne basta una appena. Come "Locarno". 

Michele Jannuzzi: “Ogni film contiene parole che esistono solo per qualche istante. Parole recitate da attrici e attori; scritte che appaiono casualmente su muri delle case, lungo le strade o su una maglietta indossata da una comparsa; titoli, sottotitoli e titoli di coda. La somma di queste parole costituisce un codice unico che definisce l’identità di ogni opera. Dal 1946 a oggi anche il Locarno Film Festival ha redatto un proprio immenso dizionario multilingue”. Per questo, le lettere costituiranno la base da cui far emergere l’immancabile pardo: “Con il manifesto della 73a edizione useremo i titoli dei film presentati nelle edizioni passate del Festival per creare una trama tipografica e, come per magia, dare forma al tradizionale leopardo giallo e nero – l’identità del Locarno Film Festival".

 

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