News  ·  26 | 01 | 2020

Addio Tiziana

Se ne è andata Tiziana Soudani, anima del cinema svizzero

Difficile pensare alla tristezza dovendo scrivere di Tiziana Soudani. Lei che era vita e allegria. Era, già, perché Tiziana Soudani se ne è andata nella notte dopo una battaglia impossibile da vincere. Anche per lei, che di battaglie e conquiste era maestra.

Tiziana Soudani era un'anima essenziale del cinema ticinese e svizzero, guida e ispirazione per chi fa cinema in questo territorio, dimostrando con il suo esempio una cosa semplice: si può. Un segreto, il suo, che veniva da molto lontano, da una terra così distante dalle Alpi e così vicina al suo cuore: l'Africa. L'Algeria di Mohammed, suo marito e suo regista, anche se forse la regista, a casa, era lei. Dirompente, contagiosa, instancabile. Produttrice. Nel 1987, a Ouagadougou in Burkina Faso, un film cambiò la sua vita: Ablakan, di Roger Gnoan M'Bala. Tutto iniziò lì, da quelle immagini frutto di passione e ironia, la sua stessa ricetta. Il passo successivo, un anno più tardi, fu la nascista di AMKA Films.

Con AMKA Tiziana ha saputo scrivere pagine nuove e orchestrare immagini indelebili. Perché Tiziana leggendo intuiva, osservando vedeva, ascoltando capiva. Capiva che il desiderio di Silvio andava esaudito, ed ecco Pane e tulipani (9 David di Donatello), con l'indimenticabile interpretazione di Bruno Ganz. Intuiva che quella ragazza, Alice, aveva il cinema dentro, ed ecco Corpo celeste, Le meraviglie (Gran Prix al Festival di Cannes 2014) e Lazzaro felice (Miglior sceneggiatura a Cannes 2018), di Alice Rohrwacher. Vedeva che Leonardo aveva solo bisogno di esprimersi, ed ecco L'intervallo (Premio Ciak d'Oro e David di Donatello 2013), di Leonardo Di Costanzo. Vedeva la forza semplice e vera delle storie di Klaudia, ed ecco Il Nido e Love Me Tender, di Klaudia Reynicke, meravigliosa scoperta di Locarno72 che proprio in queste ore continua a rubare sguardi e sorrisi a Soletta. Lì, nel teatro che nel gennaio 2017 a Tiziana disse il "grazie" di un intero movimento, del nostro cinema, consegnandole il Premio d’onore delle 52esime Giornate cinematografiche di Soletta.

Impossibile elencare tutte le volte che Tiziana è stata con noi. Tutti i momenti, le notti, le proiezioni, i tappeti rossi vissuti insieme al Locarno Film Festival. Tiziana è stata una di noi a inizio anni '90, come coordinatrice dei Pardi di domani e assistente del Direttore artistico Marco Müller. Poi, nel 2013, Tiziana è tornata passando dal tappeto rosso, per ricevere di fronte alla Piazza Grande il Premio Cinema Ticino.
Anche dopo però, ancora, il Locarno Film Festival ha continuato a essere casa sua; e nelle sue stanze, nei suoi uffici, Tiziana è in qualche modo tornata pochi anni fa, quando abbiamo ritrovato la sua passione e la sua esplosività in Amel, sua figlia e nostra compagna di viaggio per tre anni.

Tiziana d'altronde era la sua famiglia. Era, anzi sono Amel, Karima (da cui il nome AMKA) e Mohammed. Con Mohammed, in questi mesi, Tiziana e l'AMKA stavano lavorando a L'Afrique des Femmes, il suo nuovo, prossimo documentario. Un "ritratto dell'Africa e delle sue donne: forti, coraggiose e piene di risorse". Allora addio Tiziana, ticinese donna d'Africa.

 

Sostieni ora il Locarno Film Festival con una donazione