News  ·  07 | 08 | 2020

Un lungo giorno di corti

Episodio 2

I cinque film in questo programma affrontano tutti il tema della scomparsa, ma anche della trasmissione, in modo originale e variegato. Come avvicinarsi alla questione del lutto? Come preservare i nostri cari o onorarne il ricordo? Come mantenere la trasmissione dei ricordi ma anche delle tradizioni che stanno scomparendo? Questi film rispondono a quelle domande in modo toccante.

Écorce

Il commovente film d’animazione Écorce, dei registi svizzeri Silvain Monney e Samuel Patthey, ci immerge nella vita quotidiana dei residenti di una casa di riposo in modo gentile e modesto. Il disegno ci fa tuffare in un’atmosfera delicata legata alla natura e alla religione, per affrontare la questione della vecchiaia e della morte.

Life on the Horn

Life on the Horn, del regista somalo Mo Harawe, ci colpisce e commuove con la sua sontuosa fotografia in bianco e nero e il modo sensibile con cui affronta i legami famigliari in un contesto molto particolare e tragico. In Somalia numerosi rifiuti tossici venuti dall’Europa hanno generato un disastro radioattivo. Oltre al contesto politico e imperialista, suggerito dai paesaggi, il film racconta l’impatto del disastro sugli abitanti del paese, tramite il destino congiunto di un padre e di suo figlio, interpretati da grandissimi attori.

Nha Mila

Nha Mila della regista svizzera Denise Fernandes parla delle pene d’amore e della nostalgia di una donna capoverdiana che si è trasferita in Portogallo senza tornare nel suo paese d’origine per oltre dieci anni. Un evento tragico, la morte del fratello, fa riaffiorare ricordi e incontri che le consentono di legare nuovamente con la propria memoria e identità. Questo cortometraggio incanta gli spettatori non solo con la sua storia toccante, ma anche con la tenerezza dei personaggi e la bellezza dell’ambientazione.

Return to Toyama

Return to Toyama del regista giapponese Atsushi Hirai mette in scena una famiglia in lutto attraverso gli occhi di un uomo che ritorna nel villaggio natio in Giappone dopo essersi trasferito in Francia. Con misurata finezza il regista filma la (ri)scoperta dei rapporti famigliari e delle pratiche quotidiane che sembrano quasi dimenticate dopo un’assenza così lunga. In particolare, il corto esplora con delicatezza la complessità dei rapporti tra un padre ora defunto e un figlio che non è riuscito a dirgli addio. Vale la pena sottolineare la natura intima del film, dato che gli attori provengono per lo più dalla famiglia del cineasta.

Pacifico Oscuro

Pacifico Oscuro della regista colombiana Camila Beltrán parla della trasmissione generazionale delle canzoni nella comunità afro-colombiana. Il canto e la musica si sublimano in un’estetica raggiante e luminosa. In un arco di tempo ridotto, la regista riesce a immergerci in un’atmosfera che ci fa capire l’importanza di quest’arte ancestrale e l’impegno notevole delle generazioni più giovani per continuare a praticarla e omaggiarla.

Con il suo carattere internazionale e i temi che affronta, a volte ricollegandosi a certi eventi di attualità, questo programma di corti non può che affascinare gli spettatori.

Charlotte Corchète
Comitato di selezione

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