News  ·  08 | 08 | 2020

Più patrimonio per tutti

Locarno Pro presenta l’iniziativa Heritage Online, che mette in contatto gli aventi diritto dei film di patrimonio e le piattaforme on demand

In apparenza è un paradosso: il patrimonio, i film che hanno fatto la storia del cinema, e l’online, dove pellicole più datate tendono a non godere di particolare popolarità al di fuori di piattaforme specializzate come MUBI, partner internazionale del Locarno Film Festival per la sezione Un viaggio nella storia del Festival. Eppure, nell’anno dei contatti fisici limitati, è la scommessa su cui ha voluto puntare Locarno Pro con il nuovo progetto Heritage Online, che mette in contatto gli aventi diritto e le varie piattaforme on demand. I primi, mediante due tipi di abbonamento a pagamento, mettono a disposizione i loro cataloghi, con informazioni su diritti, dettagli tecnici e la possibilità di visionare i titoli stessi (sono ammissibili tutti i lungometraggi usciti entro e non oltre il 2005); i secondi, tramite abbonamento gratuito, hanno accesso ai contenuti della piattaforma tutto l’anno. Tra coloro che hanno già avuto modo di usufruire del servizio c’è Geremia Biagiotti, International Sales Manager di Intramovies, società che detiene i diritti di opere di cineasti come Fellini, Antonioni, Visconti, Pasolini e Dario Argento. È soddisfatto dell’esperienza, rispetto ad altre piattaforme con intenti simili: “Cinando, che è molto usata dai festival da anni, è utile per accedere ai film ma per contattare le persone non funziona benissimo. L’iniziativa di Locarno è molto interessante perché punta direttamente sulle library, ed è un’ottima possibilità di visibilità per le singole società. È un sistema meno dispersivo rispetto a una piattaforma con un archivio di migliaia di titoli.” Un buon inizio, che dovrà tenere conto di una difficoltà legata ai classici quando si tratta di presenza online: “I film di catalogo tendono a essere meno popolari per i grandi player internazionali per motivi pratici: da un lato, soprattutto per titoli che sono co-produzioni tra più paesi, spesso non c’è un unico distributore che controlla i diritti mondiali; dall’altro c’è la questione dei materiali, dei doppiaggi, dei sottotitoli, dei restauri, della compatibilità digitale e delle spese annesse.” Questioni che forse proprio l’esistenza di un servizio come Heritage Online, con il contatto diretto tra le due parti, potrà aiutare a risolvere nei mesi e anni a venire. Per ora in rete, dall’anno prossimo anche con incontri fisici a Locarno.

Max Borg

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