Il secondo Secret Screenings di Locarno 2020 è un vero e proprio colpo d'autore. Dopo il ritorno al passato con In nome del popolo italiano, debutto della Carte Blanche di Lili Hinstin firmato Dino Risi, il pubblico di Locarno che si è lasciato sorprendere dalla Direttrice artistica andando in sala “al buio”, è stato premiato con una prima mondiale: Walden, di Bojena Horackova. Una primizia d’autore, in sala in Francia dal prossimo autunno, che ci racconta proprio lei, Lili Hinstin.
Walden
Walden (2020) viene presentato per la prima volta al pubblico a Locarno, dopo l’annuncio della sua selezione da parte dell’ACID a Cannes e dell’uscita nei cinema francesi in autunno.
È il terzo lungometraggio di Bojena Horackova, cineasta esiliata a Parigi per trent’anni proprio come la protagonista del suo film, di ritorno a Vilnius, che ha lasciato giovanissima, abbandonandovi anche il suo amore e le sue prime illusioni.
Elegia di un passato che unisce la speranza pura propria della gioventù al senso di ansia rassegnata davanti ad una società paralizzata dal sistema comunista, la cui natura inquisitoria è diventata meccanica e disincantata, Walden ha un’atmosfera particolare, leggera e solenne al tempo stesso, e colori smorzati che non attenuano la potente, ostinata sensualità che pulsa nelle speranze e nei corpi dei personaggi. Attraverso di essi Bojena Horackova scopre e ci invita a scoprire un gruppo di attori eccezionalmente giovani, tra cui Ina Marija Bartaité, figlia di Katerina Golubeva e Sharunas Bartas, il cui direttore della fotografia Eitvydas Doskus ha curato anche quella di Walden, insieme a Agnès Godard.
La grazia e la spontaneità di questi attori sono pervase di solennità e malinconia senza traccia di autocommiserazione, e la loro impeccabile identificazione con personaggi di trent’anni più anziani crea una sconcertante illusione temporale. Il tempo è veramente passato, se hai abbandonato il tuo presente?
Lili Hinstin
