News  ·  09 | 08 | 2020

Un lungo giorno di corti

Episodio 4

Giòng sông không nhìn thấy

Il viaggio nel quarto programma dei Pardi di domani 2020 inizia con l’immagine di un corso d’acqua: è il fiume Mekong, in Vietnam. Il titolo del film è Giòng sông không nhìn thấy (The Unseen River), diretto da Phạm Ngọc Lân. L’acqua scorre incessantemente in una direzione, rappresentando il tempo ed il suo scorrere. I personaggi del film si muovono su e giù lungo le sue rive: un cane, una coppia di anziani e una coppia di giovani. Passato, presente e futuro si intrecciano e risuonano nelle loro parole, nel tentativo di ricostruire ricordi perduti e crearne di nuovi.

The De Facto Martyr Suite

Uno sfortunato incidente avvenuto nella metropolitana di New York nel lontano 1974 manda l’artista e scrittore ibn Kenyatta in prigione, dove fino ad oggi sta ingiustamente trascorrendo la sua vita. The De Facto Martyr Suite racconta la storia di Kenyatta ed il suo rifiuto, dal 1988, di partecipare alle udienze per l’ottenimento della condizionale come forma di protesta. “La condizionale è per i colpevoli”, come afferma lui stesso. Il dispositivo proposto da Justine de Gasquet usa le sue parole per raccontare la sua storia, mentre il materiale d’archivio rimontato, intercalato con una serie di didascalie, riflette la lotta di Kenyatta e del popolo afroamericano.

Digital Funeral: Beta Version

Il regista filippino Sorayos “Yossy” Parapapan è già un veterano dei festival di cinema, con un gran numero di cortometraggi proiettati in tutto il mondo, inclusa la partecipazione ai Pardi di domani 2019 con il film Dossier of the Dossier. Le sue opere rappresentano spesso una riflessione comica sulla realizzazione dei film; Digital Funeral: Beta Version non è da meno. Concepito e girato nel formato della Realtà Virtuale, viene presentato qui nella sua versione 2D, dove è il cineasta a scegliere l’inquadratura per lo spettatore e fare una panoramica dell’immagine a 360° dell’immagine originale. Nel suo Digital Funeral, Yossy esplora la relazione tra l’immagine cinematografica e il medium della realtà virtuale, offrendo allo stesso tempo uno sguardo (auto) ironico sulla vita precaria di un artista del giorno d’oggi.

People on Saturday

Mentre Sorayos Parapapan trascorre le sue notti e i suoi giorni creando nella sua piccola e disordinata stanza multiuso, Jonas Ulrich ci mostra la routine degli abitanti di Zurigo durante i fine settimana, attraverso una serie di inquadrature fisse. A prima vista, sembra che non succeda quasi nulla nelle strade della città, nelle macchine incolonnate nel traffico, nei telefoni delle persone sui bus o che aspettano di attraversare la strada. Tuttavia, osservando meglio, si potrebbe scoprire un grande movimento all’interno delle immagini apparentemente immobili; sorgerebbe così la domanda: People on Saturday è davvero un documentario?

Statul Paralel

Gli eventi raccontati in Statul Paralel sono certamente di finzione, immaginati dal regista e sceneggiatore Octav Chelaru, che si è probabilmente ispirato alla realtà socio-politica della Romania e dei molti altri paesi in cui la corruzione è una conditio sine qua non per ottenere potere e successo. Mentre nel suo cortometraggio Black Clothes, presentato nei Pardi di domani nel 2017, il focus era sulla figura di un prete, questa volta la sua attenzione si posa su un controverso uomo d’affari. Statul Paralel racconta l’assurdo incontro tra un giovane tecnico informatico e il suo “boss”, il cui computer è stato hackerato da uno sconosciuto nemico virtuale, mettendo in discussione la sua posizione e i suoi giochi di potere.

Lachsmänner

Sempre come un gioco, ma di tutt’altro genere, è il modo in cui il processo biologico della riproduzione e procreazione viene rappresentato in Lachsmänner. Diretto dal trio svizzero composto da Veronica L. Montaño, Manuela Leuenberger e Joel Hofmann, questa piacevole e originale animazione a mano libera accompagna lo spettatore in un’avventura fatta di competitività e tenerezza che esplora gli stereotipi di genere. Il viaggio attraverso questi sei film si conclude quindi come è cominciato: nell’acqua, risalendo un fiume, dal ricordo delle cose passate verso la ricerca dell’origine del mondo.

Stefan Ivančić
Comitato di selezione

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