Lo scorso 10 novembre non è stato un giorno come tutti gli altri. Per la prima volta dopo 92 anni, la città di Roma si svegliava senza Ennio Morricone, senza festeggiare il compleanno del più grande, celebrato e amato compositore di musica da film di tutti i tempi. Non solo: uno dei massimi compositori e inventori di forme musicali del ventesimo secolo. Pochissimi quelli che possono stare alla pari con il maestro: Duke Ellington, Karlheinz Stockhausen, Miles Davis, Anthony Braxton. Pochi altri. Per tutta la sua vita il Maestro, ci sia concessa la maiuscola, non ha fatto altro che lavorare instancabilmente giorno dopo giorno inseguendo il suo sogno di una “musica assoluta”, in grado di trascendere codificazioni, barriere e generi. A “complicare” questa sua vocazione totalizzante ci si è messo il successo. Inaudito, senza pari. Brani di musica da film entrati di diritto nell’immaginario collettivo alla stregua di canzoni pop. Nel 1989 Ennio Morricone è stato il primo a essere insignito del Pardo d’onore a Locarno. Un riconoscimento meritatissimo, in anticipo sul tardivo Oscar (e comunque meglio tardi che mai). Chi era presente quella sera a Locarno custodisce quel momento negli occhi e nel cuore. L’emozione era palpabile. L’abbraccio generoso della città di Locarno nei confronti del Maestro, visibilmente commosso, semplicemente indimenticabile.
Il vuoto lasciato dal Maestro Morricone, e per una volta questa “frase fatta” suona meno retorica del solito, è incolmabile. Grazie al cielo, gli ammiratori del compositore sono infiniti e fra questi spicca Pierpaolo De Sanctis, titolare dell’etichetta Four Flies Records, il quale ha compilato con tenace passione filologica l’antologia Morricone segreto, primo uscita discografica morriconiana postuma. Operazione meritoria perché ha permesso, grazie a un accordo fra Decca Records e CAM Sugar, di frugare negli archivi riportando così alla luce ben sette brani inediti e pubblicandone altri per la prima volta in vinile.
A contemplare l’enorme mole della produzione morriconiana, circa 500 film cui si aggiungono le canzoni, gli arrangiamenti, le orchestrazioni, le collaborazioni, la musica sacra e altro ancora, non si può fare a meno di chiedersi come abbia potuto un solo essere umano creare tanta bellezza, sfidare, infrangere tante regole e creare contemporaneamente un universo poetico e musicale composito, inconfondibilmente “morriconiano”. Essere diventato un aggettivo – “morriconiano” – è probabilmente la prova più lampante dell’ampiezza della sua influenza.
Carlo S. Hintermann, autore di The Book of Vision, che ha avuto modo di conoscere, frequentare e collaborare con Ennio Morricone, ricorda così il Maestro: “Il sor Ennio, romanamente eterno, è tra i più grandi sperimentatori di tutti i tempi. Dalla musica concreta ha tratto una forza onomatopeica, da quella elettronica la precisione matematica, dalla classica il gusto per i timbri, dalla contemporanea il senso della propria vita. Ennio Morricone non è un compositore ma un attraversatore di mondi: un cosmonauta lucente”
Nel tentativo di fare luce su alcune delle regioni meno note della produzione di Ennio Morricone, evidenziamo dieci titoli (scelti fra epoche lontane e lavori diversissime fra loro) che magari non saranno noti al grande pubblico come le sue creazioni più celebrate, ma che meritano di essere conosciute come (se non di più) la sua produzione maggiore. Buona musica!