News  ·  07 | 08 | 2021

Monte Verità

Stefan Jäger | Piazza Grande

Quella del Monte Verità era una storia che andava raccontata. Ma come? Quale chiave adottare per evocare una temperie emotiva e intellettuale che ha dato vita a una serie di trasformazioni che hanno rinnovato il pensiero e il costume, oltre che l’approccio alle scienze mediche? Il Monte Verità è tante coseStefan Jäger, insieme ai suoi collaboratori, ha scelto la chiave di un destino esemplare di donna per raccontarne aspetti che riverberano ancora nella nostra sensibilità quotidiana. Intorno a Hanna Leitner, interpretata con straordinaria emozione dalla trepidante Maresi Riegner, ruota uno stuolo di personaggi realmente esistito che, con il Monte Verità, hanno avuto un rapporto profondo. Hanna, donna in fuga dal marito despota che la soffoca come il corpetto che è costretta a indossare e abusa di lei senza essere in grado di offrirle piacere, si reca per quello che dovrebbe essere solo un breve periodo di tempo nella proto-comune, dove spera di riconquistare il controllo dei suoi nervi. Qui conosce personaggi come Ida Hofmann, Otto Gross e Hermann Hesse, interpretato da Joel Basman.

Il film si regge su un mistero. Di questo periodo specifico della vita della comune esistono fotografie di cui a oggi si ignora chi le abbia scattate. L’intuizione di Stefan Jäger e della sceneggiatrice Kornelija Naraks, consultatisi anche con lo storico Andreas Schwab, è di attribuire queste fotografie a Hanna, come se imparare a guardare il mondo e a trattenerne momenti particolari fosse il suo processo di apprendimento e terapia. Nel cast figurano inoltre anche Hannah Herzsprung, Julia Jentsch (nel ruolo di Ida Hofmann) e Max Hubacher nei panni di Otto Gross. Girato ad Aurigeno, in Vallemaggia, con una scena realizzata a Casa Anatta, Monte Verità di Stefan Jäger è un film che rievocando una storia esemplare di ieri riflette sul nostro presente storico.

Giona A. Nazzaro

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