News  ·  10 | 08 | 2021

I giganti

Bonifacio Angius | Concorso internazionale

Una rimpatriata di vecchi amici, una villa in decadenza, sostanze stupefacenti e alcool a profusione. Un’abbuffata per passare una serata dimenticandosi di tutto. Una di quelle notti che potrebbe essere senza fine.

Il regista sardo Bonifacio Angius torna a Locarno con I giganti, dopo il suo esordio con Perfidia (in Concorso internazionale, nel 2014), mettendo in scena un calibrato dramma in interni su una mascolinità malata e fragile, incapace di far i conti con sé stessa.

I cinque personaggi – interpretati con sorprendente veridicità da un gruppo composito di attori (tra cui lo stesso regista) – sono rappresentativi di diversi modi di approcciarsi alla vita, chi ha rifuggito di viverla dopo la prima delusione, chi si è spinto fino in fondo all’abisso e ne ha avuto paura, chi ama stare sulla superficie abbandonando gli altri ogni volta che hanno bisogno, chi non ha mai capito nulla e chi invece sa forse troppo, eppure per nessuno di loro c’è una via di scampo possibile, chiusi nel loro egoismo e al contempo prossimi alla distruzione.

Come in una novella d’altri tempi, la dimensione realistica dell’inizio lascia il passo all’astrazione, quasi onirica, del finale: la totale scissione dall’universo femminile (che sia l’accettare una bugia o la fine di un rapporto) scaverà una tomba attorno a loro, per cui solo una processione funebre potrà divenire il contraltare alle loro parole ormai prive di un ascoltatore.

E l’unico fuori campo possibile è il pianto di una bambina che non ricorderà più la terra dei padri.

Daniela Persico

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