News  ·  14 | 08 | 2021

Le sorelle Nüesch

In conversazione con Giona A. Nazzaro e Dorothea Strauss

© Locarno Film Festival / Ti-Press / Alessandro Crinari

Siamo nel 1969 e ci troviamo negli Stati Uniti. Due giovani ragazze ben vestite e con le acconciature molto curate, circondate da oggetti d’arredamento tipici dell’epoca, guardano rapite in TV lo sbarco sulla luna. Nella casa a fianco, due coetanei stanno facendo la stessa cosa. Li vediamo, dalla prospettiva delle due adolescenti, incorniciati da un’ampia finestra. Alle loro spalle un quadro con un enorme motivo geometrico. Nei quattro giovani nasce improvvisamente la voglia di fare cinema, di rimettere in scena ludicamente lo sbarco stesso. A interpretare le due protagoniste di questa scena, tratta dal cortometraggio Moon Girls, sono le registe Kim e Florine Nüesch, le due sorelle sangallesi ospiti dei Locarno Talks la Mobiliare che, qualche anno fa, hanno abbandonato la Svizzera per tentare la strada del cinema a Hollywood. Questa scena dice molto del loro cinema caratterizzato da una messa in scena molto curata, attenta all’elemento scenografico, ai costumi, alla ricostruzione storica, ma anche alla composizione dell’immagine: "Nostro padre architetto ci ha trasmesso il senso dello spazio e l’amore per il design". Il cinema delle sorelle Nüesch è però tutto fuorché freddo formalismo: negli ambienti anni Cinquanta, Sessanta e Settanta dei loro cortometraggi a dominare è la tenerezza.

In Forget Me Not, in particolare, le due artiste sono partite da un elemento biografico doloroso, ovvero la malattia mentale della madre, con una dolcezza che non va mai alla ricerca della lacrima facile. I premi internazionali e il successo di questo film hanno incoraggiato le due sorelle a tentare la strada del lungometraggio: "Stiamo lavorando a una commedia romantica con elementi fantascientifici, di più non possiamo dire". Il film sarà prodotto nel Vecchio continente: "Durante i mesi della pandemia abbiamo sentito un po’ di nostalgia di casa e questo ci ha portate qui, oltre alla voglia di essere parte del panorama cinematografico europeo".

Mattia Lento

 

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