News  ·  14 | 08 | 2021

Palmarès | She Will

Charlotte Colbert | Swatch First Feature Award

© Locarno Film Festival / Ti-Press / Alessandro Crinari

È un film dell’orrore, She Will? Se lo è, è un tipo di horror figlio delle novelle fanta-psicologiche di fine Ottocento (Il giro di vite, innanzitutto).

Charlotte Colbert, artista al suo esordio al lungometraggio, non cerca il sussulto dello spettatore, non vuole prenderlo di sorpresa: lo prende, invece, per mano, e lo trascina in una calata tra le ombre che perseguitano la sua protagonista, l’attrice Veronica Ghent. Isolatasi con l’infermiera Desi in un capanno nella foresta dopo aver subito una mastectomia doppia, Veronica scopre che in quei boschi, in passato, sono state arse al rogo delle presunte streghe – tante che la terra è ingrassata dalle loro ceneri, e tra gli alberi ancora rimbomba il loro dolore. Sono allora gli elementi naturali – cortine di foglie, bruchi, terra smossa e stelle – a traghettare in scena il sovrannaturale, che si insinua nell’inquadratura lentamente, dai margini, là dove le protagoniste non stanno guardando.

Colbert sfida infatti le convenzioni del genere e rinuncia quasi del tutto a una tecnica che nell’horror classico è chiave: lo stacco che fa saltare sulla sedia. Qui, al contrario, i passaggi da un’inquadratura all’altra sono mascherati da un riverberarsi di riflessi, sfumature, suoni, in una fantasmagoria fluida che, a livello narrativo, va a evocare il flusso di coscienza della protagonista e la sua lenta esplorazione dei propri traumi, mentre a livello cinematografico si incammina sui territori alla frontiera tra arte e videoarte.

Sara Groisman

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