News  ·  05 | 08 | 2021

Nebesa

Srđan Dragojević | Concorso internazionale

Quando la Yugoslavia socialista fu smantellata, molti cittadini attraverso i vari paesi subirono un’improvvisa trasformazione straordinaria: da un giorno all’altro, divennero fedeli neo-credenti, nonostante non fossero probabilmente mai stati dentro una chiesa. Ed è così ancora oggi.

Il regista e sceneggiatore serbo Srđan Dragojević, ispiratosi ai racconti di Marcel Aymé, che ritrae la Francia degli anni Trenta, presenta i tre momenti cruciali della storia della Serbia contemporanea:

  • 1993, durante la guerra e poco dopo lo smantellamento del paese
  • 2001, l’anno successivo alla caduta di Slobodan Milošević, che costituì la promessa di un cambio democratico;
  • 2026, un futuro plausibile, dove le conseguenze della linea politica in atto sono note.

Con l’evoluzione dei personaggi e il cambiamento delle loro vite nel corso di più di tre decenni, il fallimento della cosiddetta transizione democratica nell’Ex-Jugoslavia e, per estensione, della maggior parte del blocco est, a seguito della caduta del muro di Berlino, si fa più evidente.

Ma non temete: pur essendo un’opera politica e filosofica, Nebesa (= it. "Oh, cielo") è anche molto divertente e riunisce l’arte e la gente, il che è anche l’argomento del terzo capitolo del film.

Nebesa è una commedia nera con elementi fantastici di genere. In questo senso, è l’ennesimo esempio del miglior cinema popolare di Dragojević, cui film We Are Not Angels (1992), Pretty VillagePretty Flame (1996), The Wounds (1998) e The Parade (2011) sono di culto anche oltre i confini dell'Ex-Jugoslavia.

Stefan Ivančić

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