News  ·  27 | 08 | 2021

Creativo, interessante, coinvolgente: è il cinema dal MENA

In occasione del MEM Summer Summit 2021, di cui sarà protagonista il 28 agosto insieme a Bassel Ghandour, regista di The Alleys, il direttore artistico Giona A. Nazzaro immagina un futuro a "trazione MENA"

Sabato 28 agosto, trasmesso online a partire dalle 10 del mattino, il Forum della quarta edizione del MEM Summer Summit organizzata dall'Università della Svizzera italiana con il supporto del Dipartimento Federale degli Affari Esteri della Confederazione Svizzera, ospiterà anche la chiacchierata tra il direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro e Bassel Ghandour, regista di The Alleys, film protagonista di una delle notti in Piazza Grande di Locarno74.

Sono anni ormai che i film provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa (MENA) si configurano come una delle forze creative più interessanti e coinvolgenti del rinnovo cinematografico mondiale. Libero finalmente dal “fardello della rappresentazione”, emancipato dal “monopolio del dolore”, il cinema proveniente dal MENA ha saputo affermarsi come la cosa nuova di questi ultimi anni. I nomi e i titoli sono sotto gli occhi di tutti. E non è un caso che alcuni dei nomi di produttrici, registe e figure professionali più forti del cinema odierno del cinema provengono proprio dalla MENA (qui un paio di nomi è obbligatorio farli: Myriam Sassine, Rula Nasser e la magnifica sound designer Rana Eid). Si tratta di una non-generazione trasversale che ha saputo raccontare (e, cosa forse anche più importante, organizzare e rendere attuabili numerose produzioni) storie e desideri di donne e uomini, giovani e non, alle prese con una sistemica instabilità politica, riuscendo a fare emergere sguardi nuovi, diversificati e innovativi. Fondamentale in questo senso l’attività svolta, per esempio, dal DFI, che ha saputo mettere in rete energie locali intrecciandole con lo sguardo di professionisti provenienti da tutto il mondo animati da un desiderio di incontro e prospettive nuove. In questo senso il Locarno Film Festival non ha fatto altro che proseguire un dialogo vivacissimo vissuto sempre da protagonista. La presenza in Piazza Grande in prima mondiale dell’attesissimo The Alleys del giordano Bassel Ghandour, di Streams in Cineasti del presente del tunisino Mehdi Hmili e nella sezione dei Pardi di domani di nomi opere e nomi promettenti come And Then They Burn the Sea di Majid Al-Remaihi, Night di Ahmad Saleh e Mask di Nava Rezvani, sono il segno non solo di un interesse e passione da parte del festival che si conservano integri ma soprattutto la prova inconfutabile della straordinaria creatività che alligna nella regione. L’obiettivo del Locarno Film Festival è di attivare ulteriormente sinergie e progettualità per continuare a tessere un dialogo forte con produzioni e autrici e autori, per conservare viva la scintilla del rinnovo e del futuro di cui tutte e tutti noi abbiamo così fortemente bisogno. E, se le premesse sono queste che abbiamo osservate negli ultimi anni, possiamo star certi che una buona parte del cinema più interessante del prossimo futuro continuerà a emergere dal Medio Oriente e dal Nord Africa. 

Giona A. Nazzaro

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