News  ·  28 | 04 | 2022

La musica di Kelly

Il Pardo d'onore Manor di Locarno75 celebra il cinema americano indipendente e coraggioso di Kelly Reichardt. Un cinema, una traccia, che il direttore artistico Giona A. Nazzaro rilegge in musica.

KellyReichardt ©Courtesy of David Godlis Home

Kelly Reichardt è la novità vera del cinema indipendente statunitense. A partire dalla prima metà degli anni Novanta, il suo lavoro ha progredito instancabilmente, affermandosi nella sua singolarità e precisione formale. La novità tonale rappresentata dalla ricerca poetica del cinema di Kelly Reichardt non avrebbe potuto essere maggiore. Il discorso portato avanti sulla natura degli Stati Uniti, sulle sue molteplici voci, si è imposto con precisione antropologica.

Pensando a Kelly Reichardt, inevitabilmente sorgono paralleli musicali, e non solo per la sua collaborazione con Will Oldham. L’originalità del suo lavoro, il suo timbro legato al territorio e a una pulizia del segno antiretorica, ha fatto sì che il suo lavoro si affermasse saldamente e senza il clamore stagionale legato alle cosiddette novità. Inevitabile pensare alla complessità con la quale una musicista come Cat Powers ha rielaborato il canone della canzone popolare statunitense riflettendo sul lavoro di Kelly Reichardt. Nessun manierismo da parte della regista nel reclamare la propria voce e posizione. E così come Cat Powers ha reso le sue interpretazioni di brani altrui parte integrante del suo canone, anche la Reichardt, confrontandosi con Arthur Penn e Night Moves, ha reso quello che è considerato un film chiave degli anni Settanta un punto di volta della sua filmografia.

La conversazione drammatica che si sta svolgendo nel cinema americano odierno e non solo, una conversazione che rivendica con forza diversità, inclusione e sostenibilità, trova nella poetica della Reichardt la formulazione politicamente e formalmente più affascinante. Come una Karen Dalton con la macchina da presa, fatte ovviamente le dovute differenze (e senza forzare né l’una nell’altra in un’equivalenza forzata). Nel darsi come regista immediatamente riconoscibile ma renitente all’utilizzare formule e manierismi d’autore, ha offerto un segno vitalismo di autonomia creativa e libertà di pensiero. Celebrare Kelly Reichardt a Locarno consegnandole il Pardo d'onore Manor significa rinnovare la nostra passione nel cinema statunitense indipendente, ma anche aprirsi a tutte le possibilità ancora inesplorate del futuro.

Giona A. Nazzaro

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