News  ·  07 | 08 | 2022

Stella est amoureuse

Sylvie Verheyde | Concorso internazionale

©Michael CROTTO

Sylvie Verheyde è cresciuta in un café, «ossia un luogo dove gli avventori abituali formano una sorta di famiglia». Il café di sua madre, il liceo e il locale notturno Les Bains Douches sono i tre luoghi del film che corrispondono alle tre famiglie del personaggio di Stella, che ritroviamo a diciotto anni dopo averla conosciuta nel 2008, nel film intitolato appunto Stella. La regista introduceva il personaggio per la prima volta, quando era un’adolescente nel 1977. In Stella est amoureuse la rivediamo, questa volta con le fattezze di Flavie Delangle, nel 1984, ultimo anno di liceo, con le amiche e con i genitori, interpretati da Marina Foïs e Benjamin Biolay.  

Stella si annoia in un liceo dove sa di essere l’emarginata sociale, si trascina dietro il distacco a suon di «siete troppo noiosi, troppo lenti, già morti», e sogna un altro mondo che scopre nel locale notturno Les Bains Douches. Vuole godersi la vita. Per colei che comunica difficilmente a parole, il ballo offre un modo di relazionarsi con l’altro. L’altro è André, di cui Stella si innamora.  

Stella appare in quasi tutte le inquadrature del film. La magnifica fotografia di Léo Hinstin si attacca ai suoi gesti per superare la sua timidezza e, in sintonia con il ritmo del montaggio, si lega a una scena di lezione, un corpo, uno schiaffo, un ballo per mostrare Stella incastrata in un presente fatto di desideri inespressi.  

Stella est amoureuse è un tuffo nella Parigi notturna degli anni del Palace e del Bains Douches, un’epoca piena di ottimismo e prosperità economica, fatta di festa e ostentazione. L’epoca di cui Pascale Ogier era uno dei simboli, soprattutto nel film di Rohmer Le notti della luna piena, girato al Bains nel 1984. Il personaggio di Sofia, tramite il suo taglio di capelli, ne è una tenera evocazione.  

Supportata da alcuni brani iconici di artisti che si sono esibiti nel locale, come Blue Monday dei New Order o Téléphone, la colonna sonora vanta anche composizioni originali di Nous deux the band, già parte della squadra artistica del primo Stella. La scelta dei costumi è stata supervisionata dalla regista stessa, che ne approfitta per ammiccare, con un piccolo vestito rosso, a Emmanuelle Seigner in un altro film, girato nel 1988 nei medesimi luoghi.  

La cineasta non si limita al 1984, ma invita a partecipare anche altri personaggi che hanno segnato la creazione della notte parigina, tra cui Cathy Guetta, e siamo poi impegnati a intuirne altri come se fossimo Farida Khelfa, la grande fisionomista. Pertanto, al di là dell’attenzione molto precisa accordata a Stella, la regista si impegna a catturare l’identità di questo luogo mitico, personaggio a tutto tondo all’interno del film, simbolo di un’epoca di libertà.  

Matilde Henrot 
 
Curiosità
Flavie Delangle, che interpreta il ruolo di Stella, la protagonista, è stata lanciata in Francia dalla serie TV SKAM, in cui è Lola Lecomte. 

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