News  ·  19 | 01 | 2023

Corpo a cuore

Che tempo strano è questo nel quale siamo chiamati a essere testimoni della scomparsa degli artisti che hanno reso grande il cinema del ventesimo secolo.

Ora ci lascia Paul Vecchiali. Noi lo ricordiamo per il legame che lo stringeva a Locarno, alla sua apparizione con il completo bianco e il suo sorriso sornione, affettuoso e sempre mai meno che elegantissimo. Vecchiali, fra i registi della post Nouvelle Vague, è stato quello la cui voce era davvero inconfondibile.

Melomane, adorava Danielle Darrieux e vantava un gusto cinefilo enciclopedico. Forte nelle sue passioni, erudito, sapeva andare controcorrente e non temeva il confronto anche serrato. Negli anni Settanta aveva segnato in profondità il cinema europeo e francese, Pier Paolo Pasolini ne era un estimatore. Firma film chiave – come Encore giusto per citare un solo – e poi L’oblio. L’industria gli volta le spalle ma lui si reinventa. E continua a realizzare film singolari – bellissimi – affinando ulteriormente il suo sguardo e stile dando vita a un lavoro sulla lingua francese di rara attenzione.

Il Locarno Film Festival ha accompagnato con grande attenzione la sua ultima, audacissima produzione. Jérôme Reybaud è uno dei pochissimi registi a portare avanti la sua lezione.
E sono indimenticabili le conversazioni con Paul a Locarno, fra amici come Carlo, Lorenzo, Cecilia, Andrea, con il cinema a farla da protagonista assoluto. Il suo italiano dai sapori francesi ci incantava, così come il suo sorriso prezioso.

Oggi il cinema è senza Paul.

E il cinema è più povero.

Fortunati noi che abbiamo avuto la possibilità di condividere una parte del cammino di Paul Vecchiali.

Caro Paul, questo tuo ultimo colpo è un vero “corpo a cuore”.

Giona A. Nazzaro

 

 

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