Il cinema dei primi anni del Novecento è un terreno di sperimentazione straordinario per la drammaturgia musicale contemporanea. E anche quest’anno, come da tradizione festivaliera, Locarno ha ospitato una proiezione di un film delle origini con accompagnamento dell’OSI – Orchestra della Svizzera italiana. A guidare l’orchestra davanti al pubblico del Palexpo (FEVI) è stato il maestro Philippe Béran che ha avuto l’onore di dirigere una partitura del grande Carl Davis, pioniere nell’ambito della musica per il cinema. Con la sua musica Davis ha reinventato capolavori del cinema muto per le generazioni di oggi. Insieme agli storici del cinema Kevin Brownlow e David Gill, Davis ha infatti lavorato al restauro di decine di pellicole e ha così contribuito, a partire wdagli anni Ottanta, alla riscoperta di opere che erano diventate ormai irreperibili. Sono decine le colonne sonore scritte dal musicista britannico per i capolavori dei primi anni del Novecento tra cui Napoleone (1927), pellicola di oltre cinque ore di durata, Il ladro di Bagdad (1924), Ben Hur (1925), Intolerance (1916) e Rapacità (1924). Il pubblico di Locarno ha potuto ascoltare una delle sue fatiche più celebri, ovvero la partitura di Broken Blossom (1919), opera di David Wark Griffith, maestro del cinema muto statunitense. Nei panni della protagonista Lillian Gish, attrice capace di percorrere quasi tutto il Novecento cinematografico e di regalarci un’ultima interpretazione memorabile nel film Le balene d’agosto (1987) accanto a Bette Davis e Vincent Price. Nel 1919 Lillian Gish ha 26 anni, ma in questo film dalle tinte dickensiane interpreta magistralmente una ragazzina di 13 anni, Lucy Burrows, vittima di un padre alcolizzato e brutale. Atmosfere a tinte forti che l’orchestra dell’OSI, composta da 48 elementi, ha saputo restituire in musica, dal vivo.
Mattia Lento