News  ·  27 | 02 | 2018

Angela Ricci Lucchi , Yervant Gianikian at Locarno66

L'iconicità dell'immagine che conserva la traccia del tempo, la persistenza della memoria intrappolata in un oggetto, il sottilissimo e resistente filo della vita che resiste allo sguardo oppressore. Lungo queste linee si è sviluppato il rigoroso percorso artistico di Angela Ricci Lucchi (nata a Lugo di Romagna nel 1942, e scomparsa martedì notte dopo una lunga malattia), che ha iniziato studiando pittura con Oskar Kokoschka, per poi avvicinarsi al cinema in maniera inusuale insieme all'architetto Yervant Gianikian, suo compagno d'arte e di vita.

Dal 1972 i due esplorano il proprio personale archivio di oggetti, realizzando una serie di “film profumati” che portano nei fantasiosi titoli i nomi dei fiori, le cui essenze venivano sparse in performance che hanno segnato l'arte contemporanea. A partire dagli anni Ottanta la coppia – residente a Milano ma apolide nello spirito – si è concentrata sul recupero delle immagini d'archivio e sullo svelamento delle trappole di un'arte legata allo sguardo occidentale, concentrandosi sul cinema coloniale e sulla rappresentazione dello straniero.

Da sempre estranei al cinema italiano più tradizionale, Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian hanno realizzato lavori liberi, raffinati e militanti, vicini allo spirito che guida il Locarno Festival. Graditi ospiti in diversi Festival a ogni nuova svolta del loro percorso artistico, come lo straordinario “Dal polo all'equatore” (1986), presentato a Rotterdam e basato sui documenti di Luca Comerio, fino al recente “Pays barbare” (2013), mostrato a Locarno,  in cui i filmati della colonizzazione italiana dell'Abissinia in epoca fascista rivelano la traccia dell'inquietante fantasma della comunicazione di massa e della figura del capo.

Potenti nel trasfigurare il passato per mostrare gli spettri del presente, Yervant e Angela stavano portando avanti il progetto più caro, legato alle avanguardie russe: un diario di viaggio tra i sopravvissuti, ritratti da Angela in una straordinaria galleria di acquarelli. Immagini liquide e puntuali, che ci restituiscono lo spirito indomito di una grande artista del nostro tempo.

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