News  ·  04 | 08 | 2018

Segnali di vita all’orizzonte

Cinema di frontiera e del futuro, o le frontiere del cinema del futuro. E potremmo giocare ancora con le parole, così come i cineasti, nuovi e navigati, del programma di quest’anno di Signs of Life, giocano con le immagini, le forme, d’espressione e geometriche, incastrandole, plasmandole, inventandole. Come nel suggestivo esperimento video letterario La casa de Julio Iglesias, forme in movimento per raccontare un movimento che non ha preso mai forma, dalla Cina alla Spagna, un esperimento di incomunicabilità globale e presa di coscienza nazionale, temi che ritornano con insistenza tra i film selezionati, segno di un disagio e di un bisogno, grida d’aiuto e d’avvertimento che arrivano da ogni dove e quando. Como Fernando Pessoa Salvou Portugal, ovvero di quella volta che un grande poeta scrisse uno slogan per una famosa bevanda gassata, facendo arrabbiare il regime. Perché l’arte è fatta per far riflettere e provocare, sempre e comunque, altrimenti sarebbe la fine del mondo, come in Man in the Well, in cui due ragazzi dopo l’apocalisse devono decidere se sopravvivere o morire. Il futuro, ancora, il passato altrettanto e diversamente terribile nella Turchia post repubblicana di Gulyabani. Ma questa è un’altra storia. E non sarà l’ultima.

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