News  ·  09 | 08 | 2018

Quando la scienza incontrò l’arte a Locarno

Locarno Talks - Schmidhuber

Ci si fa poco caso, ma pensare l’arte senza la scienza è impossibile. La preparazione dei colori in pittura è una reazione chimica, le prospettive della Cappella Sistina non sono casuali, il cinema è motore di un progresso inarrestabile, dal sonoro alla realtà virtuale. La prossima frontiera è l’intelligenza artificiale. Non è quindi un caso che uno dei Locarno Talks La Mobiliare si concentri su questo rapporto, così come non lo è parlarne con Jürgen Schmidhuber, scienziato informatico che nel 1997 elaborò la Teoria della Bellezza, per cui ogni soggetto  considera bello ciò che è più facile decodificare. Ovvero, la bellezza è nella semplicità. Chissà se è questo che pensano le pecore elettriche, o meglio, le intelligenze artificiali su (o con?) cui sta lavorando negli ultimi anni e che secondo lui nel 2050 raggiungeranno il punto Omega, diventando entità senzienti praticamente umane. Ne è convinta anche Sarah Meyohas, artista sperimentale che sta insegnando alle AI a riconoscere l’arte per crearla. Ne parleranno tra loro e con il pubblico allo Spazio Cinema alle 11:00 di venerdì 10 agosto, moderati da Finn Canonica, caporedattore di Das Magazin. Un appuntamento da non perdere.

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