Cosa rappresenta per lei questa donna, quali elementi ha trovato affascinanti?
È un personaggio sorprendente in un film che rimane misterioso. Non conosco tutte le risposte quando leggo una sceneggiatura. La sola cosa che conta è capire se mi coinvolge, se ci credo, più che sapere le ragioni di ogni cosa. L’animo umano è complesso, che poi è il cuore del film. Il racconto di una poliziotta che scrive libri, integra, inquadrata, con una famiglia, ancora innamorata. Una donna con un senso chiaro della moralità, fino a quando vive un dramma personale e la sua vita va in una direzione molto differente. Si lascia trascinare come una freccia, lei che ha come hobby tirare all’arco. Quando ho letto questa storia non recitavo da tempo, non ne sentivo più il desiderio. Era scritta come la traiettoria di una freccia, dritta verso il bersaglio. C’era qualcosa di molto puro, interiore e denso, con una bella sovrapposizione fra forma e contenuto.
Una storia attuale, che mette in scena una violenza sotterranea che può esplodere da un momento all’altro.
Le donne si stanno svegliando dal torpore patriarcale millenario. È una donna che ha pieno controllo della sua vita, non transige ed è molto diretta. Oggi è più facile per una donna esprimere il suo risentimento, quello che è veramente. Non si tratta di una vendetta, ma dell’affermazione della personalità in base alle proprie convinzioni. Una storia che rivela la bellezza e la purezza del personaggio, oltre alla sua sofferenza, riassumendo al meglio la storia delle donne in generale. Per dire senza violenza, ma con grande chiarezza, come non sia più possibile andare avanti così. Si assume pienamente le sue responsabilità. Ha un codice d’onore che è pronta ad applicare anche a sé stessa, è un samurai. Trovo che ridare alle donne delle armi per esprimere il proprio io più profondo sia di grande attualità. È per questo che questo personaggio mi ha molto toccato.
In una società che parla e spiega tutto, il film solleva più che altro interrogativi.
Non bisogna sempre spiegare tutto. Oggi si vuole sapere e comprendere tutto anche prima che accada. Come con i trailer, io non li sopporto. Se li vedo poi non ho più bisogno di andare al cinema, so tutto il film. Amo essere sorpresa, dare fiducia a uno spettacolo, a una mostra. Mi piace scoprire, compiere il mio cammino personale, non venire condotta per mano. Il film non ti viene spiegato, vive al momento presente. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, pensiamo di sapere tanto, ma sono delle proiezioni di quello che già sappiamo. Nel film succede qualcosa di totalmente inatteso, che impone la sua presenza nel percorso di questa storia. Non si può mettere nel trailer, non si può dire tutto. È film di atmosfera, di percezioni, anche scioccante, ci sono scene molto violente, ma senza molte parole. Se ne usano sempre troppe.