News  ·  11 | 08 | 2019

Il giardino di Sandra

La Mobiliare - Garden

Sandra Knecht, per lei il cibo è anche questione di atteggiamento, di approccio. Quindi un pasto inizia prima di sedersi a tavola?

Sì, assolutamente. Bisogna avere più rispetto possibile del prodotto, non importa se si trattasse un animale o una pianta.

Cosa significa "identità del gusto" (geschmackliche Identität) di un prodotto?

Credo che ogni essere vivente possieda un’identità che muta nel corso della vita. Ad esempio, quando mangio la carne di un animale giovane, il suo gusto non è ancora così marcato come quando elaboro e mangio la carne di un animale vecchio. Per questo preferisco la carne di animali più vecchi, anche se artigianalmente è più difficile e dispendiosa da elaborare.

Entrando nel campo dell'arte, la cucina non torna semplicemente alla sua origine, quando cucinare in casa era elaborare una materia prima per esprimerla al meglio?

Paragonerei il mio modo di cucinare con la pittura. Non tanto dal punto di vista formale quanto da quello del contenuto. I prodotti ed il loro gusto sono per me come dei pigmenti di colore. Per me la sfida sta nel creare, nel limite delle mie possibilità, una pietanza allestita individualmente per il tema del Happening o dell’esposizione. Il contenuto ha priorità assoluta, anche se naturalmente anche formalmente deve funzionare tutto.

In quest’ottica, come definirebbe una ricetta?

Quando creo un piatto per il quale collaboro, ad esempio, con un artista messicano, mi interessa quali piante della sua patria rappresentino per lui la sua vita e le sue passioni, e gli chiedo di portarmele. Con esse poi credo una pietanza insieme ai prodotti indigeni di qua, che a loro volta rappresentano casa mia.

Consapevolezza, conoscenza, ricerca. Sono questi gli ingredienti della sua cucina? Quali altri?

mi interessa anche molto l’artigianato della cucina in sè.

Qual è il confine tra il rispetto della morte dell’animale e il vegetarianismo?

Questa è una domanda difficile dalla quale vengo inseguita spesso. Nello stile di vita vegetariano non è molto minore la sofferenza degli animali, basta pensare ai vitelli, capretti e agnelli che vengono fatti nascere con lo scopo di ottenere più latte per produrre i latticini. Per l’impollinamento della frutta e verdura servono insetti, prevalentemente api, che sono stati addomesticati dall’uomo. Per l’utilizzo dei campi vengono uccisi miglioni di roditori, insetti, anfibi, uccelli poiché visti come “danni collaterali ». Inoltre dipende anche dove si vive e di cosa ci si nutre lì. Nell’antartide c’è un altro clim ache da noi o nelle alpi, quindi lì ha più senso nutrirsi di animali cacciati e utilizzare le loro pelli per gli indumenti. Per questo penso che una spesa e un’alimentazione consapevoli, sia di piante che di animali, sia la cosa più sensata.

Cosa deve aspettarsi chi si siederà a una cena preparata, e prima ancora pensata da Sandra Knecht al Garden?

Dato che cucino con Moritz Stiefel, per me è come un “pas de deux » ai fornelli. Si tratta di una nuova sfida che mi interessa, dato che lavoriamo in maniera molto diversa.