News  ·  20 | 11 | 2018

L’insaziabile esploratore

Béla Tarr a L'immagine e la parola. Annunciato anche Jacopo Quadri come ospite e omaggio a Bertolucci.

Inarrestabile e assoluto. In un nome, un cognome e nei suoi trent’anni di cinema, Béla Tarr. Sarà lui, il grande maestro ungherese l’ospite e protagonista della settima edizione de L’immagine e la parola, l’appuntamento primaverile del Locarno Festival che da sempre esplora il rapporto tra la parola scritta e l'immagine animata, andando oltre il binomio “letteratura e cinema” per infilarsi in una concezione dell’arte in cui creare corrisponde a sperimentare il linguaggio.

Autore senza compromessi, Béla Tarr è uno dei pochi a non aver avuto alcun timore a fronteggiare il pensiero di Nietzsche ed a esserne uscito vincitore con un capolavoro come A torinói ló (Il cavallo di Torino, 2011). Un film talmente definitivo da essere diventato il suo testamento, la sua ultima opera prima di un ritiro che sembra ormai definitivo. Tra letture, incontri e proiezioni, il weekend dal 29  al 31 marzo offrirà l'occasione per approfondire l'opera del regista, che nel suo percorso dal febbrile realismo socialista (Családi tűzfészek, Nido familiare, 1977) fino al visionario cinema esistenzialista (Werckmeister Hármoniák, Le armonie di Werckmeister, 2000) ha intercettato le opere di indimenticabili autori letterari come László Krasznahorkai e Georges Simenon. Scolpite in un lapidario bianco e nero, le immagini di Tarr sono il frutto dell'inesausta esplorazione dell'arte cinematografica, di cui ha fatto deflagrare la dimensione temporale attraverso l'uso sapiente del pianosequenza.

Esploratore solitario, Tarr, che di Locarno è già stato protagonista in passato, sarà in città nella sua veste di maestro di cinema. Perché se uno sarà il weekend de L’immagine e la parola, due saranno le settimane a seguire del workshop Mountains – Loneliness – Desire, rivolto a dieci giovani filmmaker e organizzato da Locarno Festival e CISA con il supporto di Ticino Film Commission e di Enjoy Arena SA. Insieme a loro Béla Tarr progetterà e realizzerà un film a episodi sulle montagne della regione che sarà poi protagonista di una proiezione speciale alla 72° edizione di Locarno Festival.

Volendo omaggiare Bernardo Bertolucci, Pardo d’onore 1997 scomparso lo scorso novembre, L’immagine e la parola ha inoltre invitato Jacopo Quadri, montatore degli ultimi tre lungometraggi del Maestro, di Mario Martone, di Gianfranco Rosi e molti altri. 

Qui tutte le informazioni utili per conoscere e approfondire la VII edizione de L’immagine e la parola e qui per iscriversi alle masterclass con Béla Tarr e Jacopo Quadri.

Sostieni ora il Locarno Film Festival con una donazione