News  ·  26 | 05 | 2023

Amanda Nell Eu, vincitrice della Semaine de la Critique di Cannes: un talento sbocciato a Locarno

Il Grand Prix della 62esima Semaine de la Critique del Festival di Cannes ha consacrato la regista malese Amanda Nell Eu, in concorso con Tiger Stripes. Un progetto che proprio a Locarno ha potuto essere sviluppato, grazie all’Hub di Open Doors del 2019, dopo l’esperienza della regista alla Filmmakers Academy.

Candidato anche al premio Camera d’Or che sarà annunciato nel fine settimana, Tiger Stripes è l’opera con cui Amanda Nell Eu ha conquistato la giuria della Semaine de la Critique di Cannes, sezione parallela dedicata alla scoperta di nuovi talenti, aggiudicandosi il Grand Prix, il riconoscimento più prestigioso.

Un film coraggioso, quello sulla dodicenne Zaffan, i suoi cambiamenti e le reazioni della sua piccola comunità, che Nell Eu aveva voluto presentare ai suoi albori proprio a Locarno, all’interno di Open Doors Hub, la piattaforma di coproduzione internazionale che ogni anno seleziona 8 progetti cinematografici. In quell’occasione, Amanda si era imposta come una delle prime grandi scoperte del focus dedicato al cinema del Sud-Est asiatico e della Mongolia. E non a caso è stato proprio a Locarno che la giovane regista ha potuto incontrare i futuri coproduttori del suo film: Fran Borgia della Akanga Film Asia di Singapore, e Yulia Evina Bhara (anche alumna di Open Doors), della società indonesiana KawanKawan Media. Il Grand Prix va dunque a premiare un film in cui trova pieno compimento l’aspirazione di Open Doors di consentire lo sviluppo di una scena cinematografica viva e solida nelle aree di interesse, capace di sostenersi e trovare visibilità a livello internazionale.

I primi passi alla Filmmakers Academy

Ma ci sono ulteriori ragioni per cui la vittoria di Tiger Stripes costituisce un emozionante traguardo anche per il Locarno Film Festival. Prima della sua partecipazione a Open Doors, infatti, Amanda è stata una di quelle migliaia di giovani talenti che ogni anno partecipano alla selezione per la Filmmakers Academy di Locarno, per prendere parte alle masterclass con i registi affermati ospiti al Festival, trovare nuove opportunità di networking e presentare i loro primi cortometraggi alla platea di Locarno. Il progetto formativo guidato da Stefano Knuchel nel 2018 si è arricchito del contributo di Amanda, che in quell’occasione ha portato una testimonianza preziosa su come le condizioni del cinema nella sua realtà geografica di provenienza potessero influenzare il suo percorso e la sua visione. "In Malesia vedo molti giovani registi fare carriera dirigendo spot televisivi, perché in quel settore c’è richiesta e i compensi sono buoni. Purtroppo, però, l'industria cinematografica in Malesia non è altrettanto sviluppata e i registi tendono a essere pagati molto meno”, aveva raccontato. “Dobbiamo quindi fare affidamento su fondi e sovvenzioni internazionali, in un mondo estremamente competitivo. La mia più grande tristezza è che molti dei nostri film che partecipano a festival vincendo premi poi non vengano visti dal popolo malese, per motivi di censura o perché il pubblico nazionale semplicemente si rifiuta di guardare il cinema locale". Non possiamo che augurarci che il successo appena ottenuto con Tiger Stripes possa invertire questa tendenza, e favorire l’attenzione locale, oltre che internazionale, per una delle cinematografie più sorprendenti di questi anni.

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