News  ·  11 | 12 | 2018

I magnifici sette

Il meglio del cinema passa (anche) da qui

Sette su quaranta. Ovvero un sesto. Un sesto del miglior cinema in sala nel 2018 secondo il The New Yorker, o meglio secondo Richard Brody, è passato da Locarno. Per la precisione da Locarno69, Locarno70 e Locarno71. Tre edizioni che come sempre hanno saputo trovare, scorgere e dare luce al miglior cinema. Che, come suggerisce nel suo lungo e ricco pezzo Brody, non fa per forza rima con "botteghino". Anzi, talvolta a malapena fa rima con "sala". È il cinema resistente, dove Resistenza fa sì rima con "politica", come quella di BlacKkKlansman, ma pure con "estetica", come quella di Inimi cicatrizate. Un cinema che c'è nonostante tutto. Nonostante i cliché dell'audiovisivo moderno - analizza Brody - e nonostante il divario tra "buono" e "disponibile” troppo spesso somigli a un burrone. Una distanza che Locarno ogni anno - da 72 anni - accorcia con il suo programma di 300 e oltre film e con le sue mille e più proiezioni. A Locarno quel cinema, il cinema dei quaranta di Mr. Brody, c'è sempre stato. E ci sarà anche nel 2019.

Aspettando #Locarno72 riviviamo allora il meglio delle tre ultime edizioni, firmato New Yorker. Ecco i magnifici 7 che hanno attraversato il programma del Locarno Festival dalla Piazza Grande di BlacKkKlansamn (Prix du public UBS 2018) agli omaggi ai Pardo d'onore Bruno Dumont (Jeannette, l’enfance de Jeanne d’Arc) e Excellence Award Ethan Hawke (First Reformend), fino al cuore del Concorso internazionale con Madame Hyde (Pardo per la miglior interpretazione femminile 2017 a Isabelle Huppert), Inimi cicatrizate (Premio speciale della giuria 2016) e Did You Wonder Who Fired the Gun?, passando per una traccia lasciata in Signs of Life (Pow Wow, 2016).