Ogni regista con talento d’autore ha un superpotere che gli permette di fare un cinema personale e unico. Quello di Kenneth Lonergan è l’empatia, un’innata capacità di sentire e trasmettere le emozioni dei suoi personaggi. Sono bastati tre film per individuare una linea narrativa precisa, portata avanti grazie ai suoi magnifici outsider: il Mark Ruffalo di You Can Count on Me, inaffidabile fratello e zio che con le sue mancanze rende migliore la vita dei suoi cari; e la tragica e dolente figura di Casey Affleck in Manchester by the Sea, Lee Chandler, che si commina un ergastolo sociale per espiare una tragica e insostenibile colpa. Salvo scoprire che un altro perdono è possibile. Racconta la vita, Lonergan, e lo fa senza dimenticare quanto possa essere assurdamente ironica anche nel dolore. Un lucido realismo che nella realtà ha salvato più di una vita. E al cinema aiuta a ricordare che spesso quello che abbiamo è molto più prezioso di quanto sembri.