Cinquant'anni di cinema, mezzo secolo di immagini. Tra le carriere cinematografiche che brillano in Svizzera, una è senza dubbio quella di Fredi M. Murer. Il Locarno Film Festival dunque non può che essere felice e orgoglioso di festeggiare il maestro del cinema nazionale consegnadogli il Pardo alla carriera 2019.
Regista, sceneggiatore, fotografo e illustratore, Fredi Murer è stato un tratto distintivo del cinema svizzero dagli anni '60 agli anni '10. Il suo cinema ha raccontato la Svizzera, l'ha specchiata, l'ha indagata nelle sue tradizioni con un occhio e un cinema innovativo; l'ha inserita in una lunga riflessione con lo spettatore, per immagini. Mai come nelle sue opere il buio in sala ha accolto in un colpo solo pubblico e popolo. La sua poetica si è sempre fatta accompagnare da un impegno politico e civile che hanno permesso di vedere il mondo – e la Svizzera – con occhi diversi. Una visione che il Locarno Film Festival ha scoperto nel 1979 con il film Grauzone. Quest'anno dunque si festeggiano quarant’anni di amicizia e complicità con Murer, che il Festival avrà il piacere e l’onore di celebrare ospitando la prima mondiale del restauro della pellicola, curato e realizzato dalla Cinématèque suisse.
Il programma dedicato all'omaggio a Murer sarà in realtà una vera e propria sua riscoperta. Grauzone infatti sarà soltanto una delle sue quattro opere che a Locarno72 vivranno di luce ritrovata. Insieme alla pellicola del '79 infatti verranno presentate nella loro versione restaurata anche Wir Bergler in den Bergen sind eigentlich nicht schuld, dass wir da sind (1974), una delle più importanti pellicole di Murer omaggiata con il premio FIPRESCI a Locarno nel 1974, Der grüne Berg (1990), che venne presentato nel corso della prima edizione della Semaine de la critique, che con questa proiezione festeggierà dunque i suoi primi 30 anni, e l'immancabile Höhenfeuer, pellicola che nel 1985 il Locarno Film Festival premiò con il Pardo d’oro.
L’omaggio a Murer, regista, sceneggiatore, fotografo e anche illustratore, sarà completato dall’esposizione di una selezione di sue tavole originali.
Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival: “Il Locarno Film Festival è sempre anche vetrina del cinema svizzero, declinato in ogni momento: presente, futuro e passato. Rappresentando i suoi contemporanei, immaginando il futuro anche oscuro del suo paese, ascoltando la storia degli abitanti dei territori più discosti, Fredi M.Murer ha giocato con il tempo, cioè con la sua arte e con la sua epoca. Dipingendo la Svizzera, Murer ha ridisegnato il cinema svizzero. Sono molto felice di onorare uno dei più grandi registi svizzeri per la mia prima edizione”.
Fredi M. Murer riceverà il Pardo alla carriera in Piazza Grande la sera del 15 agosto. L’omaggio sarà accompagnato dalla proiezione di una selezione di film della sua carriera. Venerdì 16 agosto alle 13.30 il pubblico del Festival potrà inoltre assistere a una conversazione con l’autore allo Spazio Cinema.
Fra i vincitori del Pardo alla carriera nelle scorse edizioni vi sono Francesco Rosi, Claude Goretta, Bruno Ganz, Claudia Cardinale, Johnnie To, Harry Belafonte, Peter-Christian Fueter, Sergio Castellitto, Victor Erice, Marlen Khutsiev, Bulle Ogier, Mario Adorf e Jane Birkin.