Scopri l'ottava edizione delle L'immagine e la parola
Locarno e Torino sono sullo stesso orizzonte. E sabato, alle 16.00, saranno pure sullo stesso palco: quello del GranRex, per vivere insieme al pubblico da casa la speciale Online Edition de L’immagine e la parola. L’evento primaverile del Locarno Film Festival torna in versione “remoto” aspettando poi di ritrovarsi, dal vivo, a Locarno74. E a parlare con Giona A. Nazzaro proprio di questo, dell’orizzonte culturale in tempi di “collettività ridotta”, sarà l’ospite d’eccezione Nicola Lagioia, scrittore (Premio Strega con La ferocia) e direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. A moderare l’incontro, diffuso in diretta streaming, sarà invece Daniela Persico, membro del comitato di selezione del Locarno Film Festival e curatrice dell’evento. «Sarà un confronto tra due realtà che hanno dovuto e saputo scontrarsi con la pandemia - racconta a pochi giorni dall’evento - basti pensare a Locarno 2020 e all’ultimo Salone del Libro, che ha avuto la forza di re-inventarsi online, senza però rinunciare alla forza dell’incontro, rinviando l’edizione fisica a ottobre. Sono, anzi siamo due eventi fondati sullo scambio, sulla condivisione e sul rapporto con le rispettive città; qualcosa però ci ha imposto di rivedere tutto, anticipando in un attimo una riflessione che sembrava futura».
Che autore potrà poi scoprire il pubblico de L’immagine e la parola, ascoltando Nicola Lagioia, Premio Strega 2015 e ora in libreria con La città dei vivi?
«Prima di tutto un intellettuale vivace e curioso, un instancabile operatore culturale, in secondo luogo un autore in perenne movimento. Mi colpisce come la forma in ogni romanzo muti, evolva, ruotando attorno ai suoi temi cardine. Un autore che non ha paura di affrontare le tinte del noir raccontando qualcosa di ancora poco affrontato come la trasformazione della società borghese tra gli anni Ottanta e il nuovo millennio. Ma soprattutto un autore che con La città dei vivi ci consegna un romanzo memorabile, in cui partendo da un caso di cronaca nera ci costringe a porci la domanda “quanto possiamo conoscere dell’altro?”. La riflessione alla base del suo racconto è politica e radicale. Ci interroga e al contempo ci responsabilizza nei confronti della società che stiamo costruendo. E ancora, noi che posizione teniamo di fronte al male? Quando e quanto vi ci avviciniamo? Cosa ci permette di non bruciarci? Insomma è una lettura che ci offre e ci chiede molto, interrogandoci sulla nostra posizione di cittadini».
La città dei vivi è esattamente questo?
«È un romanzo che mi ha “disturbato” per quanto è forte e potente, in un momento come questo in cui l’ovattamento dell’isolamento porta a un’iper-connessione con noi stessi. Ma il romanzo non si riduce solo al caso di cronaca e alle interrogazioni etiche, ma è anche molto altro, un affresco di una Capitale, Roma, attraversata dal fantasma di chi la sfrutta senza capirla fino in fondo».
Immagina Lagioia sul grande schermo. Cosa vedi?
«Non devo immaginare molto, è stato lui a suggerirmelo. Tempo fa chiacchierando mi ha parlato dei fratelli Coen e devo dire che il collegamento, per quanto sottile, è palese. Nei suoi romanzi non c’è la loro tipica ironia, ma c’è lo stesso gioco di “confine” tra l’insindacabilità del nostro destino e la casualità incombente che può spiazzarlo. Se da un lato c’è ineluttabilità della tragedia greca, dall’altro ad ogni pagina pensi “ok, potrebbero fermarsi qui”. E invece…».
L’immagine e la parola Online Edition è in programma sabato pomeriggio alle 16, in diretta streaming dal GranRex di Locarno. Iscriviti al webinar, segui l’evento in italiano o in inglese (traduzione simultanea) e partecipa inviando le tue domande: in palio dieci copie de La città dei vivi autografata dall’autore.
A seguire, dalle 20 sempre sul sito del Locarno Film Festival, la proiezione on demand di La spiaggia, di Alberto Lattuada, protagonista della Retrospettiva di Locarno74.