Esiste una tradizione del cinema statunitense che oggi sembra quasi dimenticata, purtroppo. Una tradizione legata al territorio, più che al genere. Una filiazione diretta che dai racconti della Grande depressione, passando per il gangsterismo degli anni Venti, s’intreccia con il western. Racconti legati all’epopea del Grande Paese, quelli che non tanto tempo fa il cinema sapeva presentare e rendere credibili senza sforzo alcuno. John Swab appartiene alla scuola dei registi che una volta erano la spina dorsale di Hollywood. Un cineasta che possiede il fiuto per l’inquadratura e l’istinto per il taglio di montaggio esatto. Una specie di Phil Karlson, per intenderci.
Il suo Ida Red è un noir rurale dal chiaro sapore western. Il titolo del film è ispirato a una canzone americana tradizionale di origini sconosciute, che ha ottenuto grande popolarità negli anni Trenta grazie alla versione Western swing di Bob Wills & The Texas Playboys. Ida Red, però, interpretata da Melissa Leo, è anche la capofamiglia di una banda che siede al fresco. Ida in galera rischia di morirci, e la sua famiglia tenta di tirarla fuori e magari farle trovare qualche soldo per i giorni che le restano. Swab, che ha anche scritto il film e interpreta Jerry, utilizza benissimo i paesaggi e dosa con grande acume il nero della violenza. Le magnifiche facce convocate per l’occasione comprendono Josh Hartnett (Black Dahlia, Pearl Harbor), Frank Grillo (Anarchia – La notte del giudizio, Captain America – The Winter Soldier), Deborah Ann Woll (True Blood), Mark Boone Junior (Sons of Anarchy) e William Forsythe (C’era una volta in America). Swab, in linea con certe intuizioni cormaniane, offre una lettura tutta al femminile di un mondo che lui riesce a evocare con convinzione permettendo al suo magnifico di cast di brillare.
Giona A. Nazzaro