News  ·  14 | 03 | 2022

Un successo di pubblico per L’immagine e la parola

Si è chiusa con un’altissima partecipazione e all’insegna di spettatori e spettatrici decisamente giovani la nona edizione dell’evento primaverile del Locarno Film Festival.

Quarantotto ore che aspettavamo da anni. La nona edizione de L’immagine e la parola, curata da Daniela Persico, ha sorpreso anche il Festival. Dopo due anni sospesi il ritorno dell’evento primaverile in città, al PalaCinema di Locarno, in sala, ci ha travolto di partecipazione, di immagini, di parole ma soprattutto di volti. Due giorni di appuntamenti vissuti e partecipati, di un programma breve ma capace di portare in sala il presente e il futuro, la voglia di cinema e il bisogno di rifletterci, il locale e il globale. Rompendo schemi, parlando di Netflix, chiacchierando con Venezia o scendendo in Argentina tra le pagine di un fumetto e le scene di un film. In totale, gli appuntamenti dell’evento, tra masterclass, proiezioni, conversazioni e laboratori Kids hanno registrato poco meno di mille ingressi in 48 ore.

Tre Masterclass sold-out
Le masterclass proposte da L’immagine e la parola sabato 12 e domenica 13 hanno letteralmente conquistato il pubblico, che le ha riempite dal primo all’ultimo posto disponibile. Che si parlasse di Netflix con Kevin B. Lee e Gitanjali Rao, del futuro dei festival con Alberto Barbera e Giona A. Nazzaro o di cinema con Michelangelo Frammartino e Renato Berta.

L’Università al cinema
Kevin B. Lee ha saputo portare in sala, al cinema, l’università. Il Locarno Film Festival Professor for the Future of Cinema and Audiovisual Arts at USI (Università della Svizzera italiana) ha portato al PalaCinema una sua lezione, il suo corso, accogliendo lì i suoi studenti e chiunque altro volesse affrontare, capire e indagare l’universo presente e futuro dell’audiovisivo nell’epoca Netflix. Per poi lasciare spazio all’esperienza di Gitanjali Rao in collegamento dall’Indiae alle immagini del suo film Bombay Rose.

Il cinema è in sala
Sale piene anche per le tre proiezioni in programma, Bombay Rose, Il buco, Hugo in Argentina anticipata dalla chiacchierata tra il regista Stefano Knuchel e il fumettista Bepi Vigna, e Sasha e il Polo Nord. Per quest’ultima, dedicata all’universo Locarno Kids, la Sala 3 del PalaCinema ha forse vissuto la sua mattina più giovane di sempre, stipata di bambini e bambine e ragazzi e ragazze rapiti dall’animazione di Rémi Chayé.

Un evento giovane
La nona edizione de L’immagine e la parola è stata, soprattutto, un successo giovane. Tanti, tantissimi i giovani, gli studenti, i ragazzi e i bambini che hanno partecipato a un evento che senza dubbio ha registrato l’età media più bassa da quando esiste. E per dodici di loro, i protagonisti della Spring Academy con Michelangelo Frammartino, l’avventura è appena iniziata.

L’immagine e la parola ha raccontato al Festival, alla città e a chi c’era che c’è voglia di cinema, di incontrarsi, di scoprire; c’è voglia di esserci. E noi ci saremo. Ci vediamo il 3 agosto, in Piazza Grande, a Locarno75.