News  ·  08 | 08 | 2022

Gigi la legge

Alessandro Comodin | Concorso internazionale

©Okta Films - Shellac

Qualcosa di strano si aggira per le stradine di San Michele al Tagliamento, paesino del Nord-Est italiano. Un vicino bellicoso vuole ottenere giustizia per la selva indomata del dirimpettaio, una persona viene ritrovata morta vicino ai binari del treno, uno strano individuo si aggira per le viette di campagna con fare losco. Potrebbe essere l’inizio di un noir, potrebbe sfociare in un western contemporaneo o forse aprirsi a una romantica fuga d’amore. 

In questo cinema del possibile, o proprio nella possibilità che il cinema – quello vero – apprende dall’inafferrabilità della vita, si situa Gigi la legge, il nuovo film di Alessandro Comodin che torna nel concorso principale con il suo terzo lungometraggio, ancora una volta prodotto da Okta Film. Cantore di eroi fragili e indimenticabili, capaci di conquistare gli spettatori mettendo a nudo con disarmante onestà le proprie debolezze, più che dimostrando i propri punti di forza, Comodin torna nelle sue terre d’origine lavorando con un personaggio familiare, modesto poliziotto di provincia, romantico e solitario, alle prese con una società che sembra respingerlo per le sue piccole eccentricità, riflessi manifesti del suo vedere il mondo attraverso una lente differente. 

Costruito fin dalla prima memorabile scena, in cui Gigi litiga con un vicino scontento per il suo giardino troppo rigoglioso, come un film in cui il fuori campo diventa la forma linguistica per tradurre una strisciante paranoia che vela i rapporti nella società contemporanea, Gigi la legge prende le forme mutevoli dei generi cinematografici che da sempre hanno informato la vita di frontiera. Ma tutto nei movimenti sinuosi del poliziotto di mezza età, a cui piace cantare e fantasticare mentre insegue potenziali nemici, si traduce nella consapevolezza di essere soli di fronte al destino, che sia l’orizzonte ormai negato dall’altezza delle fronde, la donna come alterità sognata ma irraggiungibile, o l’insondabilità del cuore umano che talvolta è così lontano dalla lucidità della legge. 

Una carezza e una canzone risospingono verso una nuova strada possibile, che anche se è quella già percorsa tante volte (e che non porta verso i desiderati lidi marini), si apre a quell’inaspettata gioia dell’istante in cui due toni s’incontrano per una voce sola. 

Daniela Persico 

 

Curiosità
Alessandro Comodin nel 2011 si è imposto al Locarno Film Festival con L’estate di Giacomo, vincitore del Pardo d’oro per la sezione Cineasti del Presente