News  ·  04 | 08 | 2023

The Vanishing Soldier

Dani Rosenberg si afferma definitivamente come una delle nuove voci più distintive del cinema mondiale di oggi.

Il film inizia con un giovane soldato che corre sulle colline e attraverso le recinzioni, attraversando le linee ambigue che separano una zona di guerra dalla città. Corre e corre, a lungo, come in un videogioco, la promessa di un film ipercinetico. Questo è Shlomi, diciottenne, disertore, in fuga dal campo di battaglia nella Striscia di Gaza e diretto a Tel Aviv per incontrare la sua ragazza. Una volta lì, è scioccato nello scoprire che il suo piccolo, ma pericoloso atto di ribellione è stato tragicomicamente frainteso e le forze di difesa israeliane sono convinte che sia stato rapito nel caos della guerra. Nel corso di 24 ore, Shlomi intraprende un viaggio sempre più surreale per le strade della città, giocando una caotica partita a nascondino con la realtà che lo circonda. Un disertore o un prigioniero? L'erosione dell'identità individuale di Shlomi è parallela alla più ampia perdita di identità dell'intero paese, rivelando nel processo l'anima profondamente disconnessa della società israeliana. Dopo il suo celebre debutto The Death of Cinema and My Father Too (selezione ufficiale di Cannes 2020), The Vanishing Soldier è il secondo lungometraggio di Dani Rosenberg e afferma saldamente il suo nome come una delle nuove voci più distintive del cinema mondiale di oggi. Rosenberg firma un film singolarmente dinamico che fluttua in uno spazio sospeso, un limbo liminale tra sogno a occhi aperti e incubo, commedia e dramma, un caleidoscopio perspicace che sembra ferocemente politico e costantemente rinfrescante nella sua giocosità formale. Il film nasce da un aneddoto della vita personale del regista e, più in generale, dalla sua frustrazione di vivere dentro la realtà violenta del suo Paese, la consapevolezza dei crimini che lo Stato compie sistematicamente contro i palestinesi, e la sensazione di disagio di una vita quotidiana a base di complicità muta. Ed è per questo che Shlomi fugge simbolicamente, rifiutando la guerra e quegli ideali in cui non crede, sovvertendo un sistema ingiusto che ha lo scopo di opprimere. Rivedere la sua ragazza è un obiettivo molto più nobile per lui. Tuttavia, non c'è spazio per un idealismo facile e ingenuo in The Vanishing Soldier. Un piccolo schermo televisivo ci ricorda amaramente che i bombardamenti su Gaza non si fermano comunque, e mentre Shlomi fa il suo allucinato gioco del gatto e del topo con l'IDF e la società in generale, i palestinesi continuano a morire a pochi chilometri dalle strade pulite di Tel Aviv e i suoi accoglienti bar, le sue piacevoli spiagge e il suo efficace Iron Dome. Infine, occhi puntati sul nuovo arrivato Ido Tako, una vera rivelazione: la sua impavida interpretazione nel ruolo di Shlomi è a dir poco sorprendente.

Eddie Bertozzi

The Vanishing Soldier CURIOSITÀ

Dani Rosenberg si è diplomato alla Sam Spiegel Film School di Gerusalemme. Il suo film è stato candidato a 10 premi dalla Israeli Film Academy, tra cui Miglior Film, Regista e Attore per Ido Tako.