News  ·  08 | 08 | 2023

Omar Ayuso racconta il suo personaggio in 'On the Go'

"C'è molto di me in lui. Jonathan è il personaggio che più mi somiglia tra quelli che ho interpretato finora nella mia vita."

Dopo il grande successo della serie Netflix Élite, Omar Ayuso ha affrontato un’altra sfida con il personaggio di Jonathan in On the Go. In questo road-movie affascinante e folle diretto da María Gisèle Royo e Julia De Castro – che possiede echi dei primi film diretti da Wim Wenders e Pedro Almodóvar – la nuova star dell’industria dell’intrattenimento spagnola recita il ruolo di Jonathan, un giovane tormentato dal passato, il quale nasconde il proprio dolore dietro una maschera di finta, costante felicità. Ayuso ha parlato con il Locarno Daily delle scelte che lo hanno portato a creare un personaggio così complesso ed emozionante.

 

On the Go mescola commedia, drama, road-movie, fantasy e molto altro. Come ha lavorato con le registe per trovare il giusto equilibrio tra tutti questi toni?

Commedia, dramma e fantasy sono un risultato. Non abbiamo lavorato ad alcuna scena con l’intenzione di far ridere o piangere il pubblico: riso o pianto sono la conseguenza, non l’obiettivo. Nel caso di Jonathan, il mio personaggio, lui adopera commedia e frivolezza per evitare di provare il vuoto doloroso che l’accompagna fin dall’infanzia. È un meccanismo di sopravvivenza. Diciamo che Jonathan interpreta un ruolo nella vita, e solo in un paio di momenti nel film mostra di essere vulnerabile.

 

L’alchimia tra lei e la regista/coprotagonista Julia de Castro è ammirevole. Come ha lavorato con lei per svilupparlo?

Julia è la mia migliore amica. L’alchimia sullo schermo è la prova della nostra alchimia nella vita. Guardando il film, un anno dopo averlo girato mi accorgo che il nostro rapporto somiglia molto a quello dei personaggi, non so se è perché abbiamo girato On the Go o se era così anche prima.

 

In questo film ha girato scene complicate a livello emotivo. Quale è stata la più difficile da realizzare?

Decisamente la scena sulla spiaggia con Manuel de Blas.

 

C’è qualcosa nel personaggio di Jonathan in cui rivede sé stesso?

C’è molto di me in lui. Jonathan è il personaggio che mi somiglia maggiormente tra quelli che ho interpretato fino a oggi.

 

On the Go è un film che ha molto da dire riguardo la società spagnola, la libertà, la sessualità e molto altro. Anche se forse “messaggio” non è la parola giusta per un film come questo. Mettiamola così: cosa vorrebbe il pubblico riuscisse a fare proprio dalla visione del film?

Mi piacerebbe che il pubblico ne affrontasse la visione senza pregiudizi e in libertà, esattamente come lo abbiamo girato.

 

Quanto è importante per film coraggiosi come il suo trovare un pubblico a festival come Locarno?

È fondamentale. Altrimenti per film come questo diventa difficile trovare sbocchi nei circuiti convenzionali.

Adriano Ercolani