News  ·  01 | 03 | 2024

Il sole anche di notte: addio a Paolo Taviani

La storia di Paolo e Vittorio Taviani è quella del cinema italiano sorto alla fine della seconda guerra mondiale. La loro opera ha segnato un momento cruciale della modernità cinematografica e il Locarno Film Festival li ha omaggiati a più riprese (come dimenticare la struggente proiezione del magnifico La notte di San Lorenzo in Piazza Grande?). Sembravano inseparabili, i due fratelli, e poi Vittorio se ne è andato.

Paolo ha continuato a fare cinema. Quando presentò il meraviglioso Leonora addio a Berlino sorprese tutti, tale era il desiderio del cineasta di continuare a sperimentare con la forma e confrontarsi con i nodi della storia italiana. Un film nervoso e lirico, quasi fatto a strappi, nel quale tornava l’adorato Pirandello con un impegno civile mai affievolito. Paolo era accessibile e generoso. Aveva attraversato epoche cruciali della nostra storia e del cinema italiano, eppure il suo desiderio di condividere e confrontarsi non è mai venuto meno.

A Cagliari, quando nel 2015 con Giovanni Columbu organizzammo la mostra Il di/segno del cinema, decidemmo anche di esporre alcuni costumi di scena dei loro film (opera dell’insuperabile Lina), dai bozzetti alle stoffe. Paolo ci raggiunse per l’inaugurazione, nella terra dove aveva realizzato con il fratello l’amatissimo (da Rossellini) Padre padrone, Palma d’oro a Cannes. La curiosità intorno alla loro filmografia era sempre accompagnata da un velo di autoironia critica, mentre la loro lucidità intellettuale e politica era sempre acutissima.

Paolo Taviani incarna un’idea di cinema libera e complessa, che ci ha regalato capolavori come Allonsanfàn, uno dei film chiave del cinema italiano, e opere misteriose e appassionate come San Michele aveva un gallo

Una questione privata, il mirabile adattamento da Fenoglio, incarnato in un teso Luca Marinelli, diceva esattamente il contrario di quanto sembrava dichiarare il titolo del film: il cinema è sempre una questione che riguarda tutte e tutti.

Per questo motivo ci mancherà Paolo, il suo sorriso, la sua gentilezza.
A noi il compito di portare avanti la sua lezione.

Giona A. Nazzaro
Direttore Artistico