News  ·  07 | 08 | 2021

Sis dies corrents

Neus Ballús | Concorso internazionale

©Distinto Films & El Kinògraf

Nella periferia di Barcellona, Moha, un giovane marocchino, ha una settimana di tempo per convincere l’idraulico Valero che è lui la persona giusta per sostituire l’anziano Pep, ormai prossimo alla pensione. Ma la missione è più complessa di quanto appare, tra l’ingombrante presenza di Pep non ancora convinto di andarsene e i pregiudizi di Valero nei confronti degli stranieri. 

Partendo da personaggi e luoghi della vita quotidiana, la regista Neus Ballús usa gli occhi “vergini” dell’immigrato Moha per sottolineare stranezze e ossessioni della nostra società (dai bambini che comandano ormai gli adulti, agli psicologi con le soluzioni di vita in tasca), talmente comuni da non essere più recepite come tali.

Ma dietro ad ogni porta di un appartamento da mettere a posto non si svela solo un nuovo nucleo familiare, ma anche la reazione che “gli altri” provocano in noi, andando ad agire sulle debolezze e frustrazioni di ciascuno.

Un dispositivo impeccabile che grazie anche alle azzeccatissime scelte di casting (il perfetto binomio composto dal corpulento Valero e il puntuto Pep) rende il film una commedia dolce-amara con momenti di esilarante comicità. 

Ma non soltanto, Sis dies corrents è anche un viaggio lungo poco più di una settimana per ribaltare il nostro punto di vista guardandoci dall’esterno, come di notte è solito fare Moha: attraverso le finestre illuminate tenta d’intuire una nuova società che descrive nelle lettere alla sua famiglia d’origine.

Potrebbe chiamarsi un esercizio di stile, ma forse è il primo passo verso una consapevolezza politica

Daniela Persico