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Nel tempo in cui viviamo, l’attenzione è un bene raro, e conquistarla è ormai un’impresa. Il pubblico è più frammentato che mai, la fruizione dei contenuti si è spostata in gran parte sul digitale e dobbiamo fare i conti con abitudini come il binge watching. Cosa deve essere un festival per restare attrattivo in un contesto del genere?
Oggi come ieri, occorre prima di tutto mettere il direttore artistico nelle condizioni di realizzare il miglior programma possibile, mettendo in relazione tre elementi fondamentali: qualità dei contenuti, attenzione per il pubblico - sia quello di ieri, quello di oggi, provando a immaginare quello di domani - e sostegno da parte di istituzioni e partner.
Il cinema è creato, fruito e discusso durante tutto l’anno, sempre di più anche online, in un paesaggio mediatico in cui si trova a coabitare con un numero crescente di forme culturali. Per un festival è importante partecipare a queste conversazioni e a queste esperienze in maniera attiva – anzi, da protagonista.
Per essere al centro di questa esperienza estesa del pubblico occorre sperimentare e osare, sviluppare spazi diversi di interazione – nei campi della formazione, della mediazione culturale, della creazione e della distribuzione di contenuti artistici. Il Locarno Film Festival è stato precursore di queste tendenze, per esempio con le sue Academy nel mondo. Questo approccio aperto all’innovazione ha permesso negli ultimi anni di sviluppare una quindicina di progetti agili e ambiziosi, originati ad estensione della manifestazione di agosto e frutto di intensi dialoghi con il collettivo dei curatori artistici del Festival.
Un esempio emblematico è il BaseCamp: un laboratorio per 200 giovani artisti, che alimenta il nostro sviluppo durante tutto l’anno. Nella stessa linea si inseriscono le Locarno Shorts Weeks, il primo tentativo di diffusione digitale dei contenuti originali del Festival a nuovi pubblici, oppure la presenza del Concorso Cineasti del presente su Blue TV di Swisscom, a partire dall’edizione 2022. Abbiamo inoltre creato piattaforme online dedicate all’area Industry, come Open Doors ToolBox, già diventata una community che conta più di 1’300 persone, in continua crescita – ciò significa che, in poco più di un anno, siamo riusciti a decuplicare il numero di talenti che possono trarre profitto dalle risorse messe a disposizione.
L’evento di agosto continuerà a porre al centro il cinema, inteso come cultura dai mille volti, ma si stà nel contempo trasformando in un sole attorno al quale gravitano numerose altre iniziative – per dare forma a un universo sempre più vitale, ricco e accessibile a tutti. Il nostro intento è di estendere la nostra influenza a tutto l’anno, per ispirare immaginari inediti in costante relazione con un pubblico che si sta trasformando. Sfruttando la forza della digitalizzazione nell’abbattere i confini di tempo e di spazio, gli intensi dialoghi che caratterizzano gli undici giorni della rassegna potranno così estendersi oltre i loro limiti naturali – e permetterci di dare ancora più risonanza alle voci emergenti e assicurare l’esistenza e la rilevanza futura del Locarno Film Festival.
Raphaël Brunschwig
Managing Director Locarno Film Festival